"Non ho ucciso Alice Neri, non so cos'è successo". L'urlo dell'imputato nordafricano

Il tunisino Mohamed Gaaloul, accusato dell'omicidio di Alice Neri, è comparso nelle scorse ore in tribunale a Modena e si è detto innocente. La sua versione dei fatti non sembra tuttavia aver convinto i familiari della vittima

"Non ho ucciso Alice Neri, non so cos'è successo". L'urlo dell'imputato nordafricano
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Mohamed Gaaloul, principale indiziato della morte di una ragazza, avvenuta nel 2022, ha urlato di non essere colpevole, sia davanti ai giornalisti che una volta entrato in aula. In attesa che arrivi il verdetto, le sue dichiarazioni non sembrano aver fatto breccia fra i familiari della vittima, Alice Neri. Questi, stando a quanto riporta il quotidiano Il Resto del Carlino, gli ultimi sviluppi del caso relativo alla morte della giovane madre modenese, per il quale Gaaloul resta l'unico imputato per omicidio volontario e distruzione di cadavere. "Non sono colpevole, non c’entro con l’omicidio di Alice Neri", avrebbe urlato il trentenne straniero ai cronisti assiepati nelle scorse ore davanti al tribunale di Modena, ripetendo poi il gesto prima che la Corte si ritirasse. Il cadavere di Neri, carbonizzato, venne ritrovato nelle campagne modenesi nel novembre del 2022, all'interno dell'autovettura sulla quale si era appena allontanata da un locale di Fossa di Concordia.

Secondo gli investigatori, quella sera la vittima incontrò Gaaloul, il quale confermò successivamente di aver accettato un passaggio da una "donna bionda". E quel che accadde da lì in poi non è ancora stato ricostruito con assoluta certezza, al netto degli indizi che sarebbero stati raccolti a suo carico. Si sa che il nordafricano lasciò l'Italia subito dopo il dramma, per un'azione probabilmente letta da chi indaga come una sorta di ammissione di colpevolezza che ha contribuito al suo arresto.

Ed è su questo punto che è intervenuto: l'imputato avrebbe dichiarato davanti al presidente della Corte d'Assise di non essere scappato. "Avevo già programmato di andare all’estero per cercare lavoro – le sue parole, riportate dal quotidiano emiliano – per andare in Francia ho preso il treno da Milano, con il biglietto insieme a mia moglie e al nostro cane. Avevo i miei documenti e sono stato controllato alla frontiera". E dopo questa premessa, si sarebbe detto innocente.

"Io non ho ucciso la signora Alice Neri – ha ribadito – quando lei mi ha detto di scendere dall’auto io sono sceso, mi trovavo distante da casa e ho dormito in mezzo alla campagna, in un posto di fortuna. Quello che è successo dopo che sono sceso dall’auto non lo so". Parole che non sembrano però aver convinto il fratello della vittima, Matteo Marzoli. "Abbiamo sentito la voce di Gaaloul, ma per quello che ha detto non è cambiato nulla – ha affermato al termine dell’udienza – non c’è niente da pensare.

Ha semplicemente ripetuto quello che ha detto il suo legale in questi 14 mesi: poco cambia, ma sentire la sua voce non mi ha fatto alcun effetto in particolare. Non sono particolarmente interessato alla sua persona. Abbiamo chiesto quanto prima di poter fare il funerale, ma sono d’accordo con mia madre che la salma sia trattenuta fino a che c'é bisogno".

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