Nuova udienza a novembre per Fabrizio Corona, per il quale il tribunale di Milano dovrà decidere se applicare ancora o meno all'ex agente fotografico la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che era stata attivata il 30 maggio 2012. Tuttavia, a gennaio 2013, l'imprenditore venne arrestato dopo la sua fuga in Portogallo per scontare il cumulo pene delle condanne definitive. Ha saldato il suo debito con la giustizia poche settimane fa, a fine settembre, e da quel momento è tornato a essere un uomo libero. Dopo 10 anni, l'ex re dei paparazzi ha riassaporato il gusto di una vita senza limitazioni, ma il tutto è ora appeso a un filo.
La sorveglianza speciale, infatti, venne confermata in appello e in Cassazione ma si era bloccata durante l'esecuzione della pena. Ora, però, potrebbe riattivarsi per il tempo rimanente, ossia circa un anno. Saranno i giudici della Sezione autonoma misure di prevenzione, presieduta da Fabio Roia, a dover decidere. Il collegio, presieduto da Maria Gaetana Rispoli, ha fissato un'udienza per il 14 novembre e dovrà valutare, in particolare, se la "pericolosità sociale" accertata all'epoca, quando fu applicata la sorveglianza speciale, sia o meno ancora attuale all'esito del percorso carcerario e rieducativo di Corona in questi anni.
Nel caso in cui dovesse essere confermata la sua riattivazione, Corona tornerebbe ad avere limitazioni negli spostamenti ma anche nelle frequentazioni, che dovranno essere approvate dai giudici. Per il momento, il diretto interessato non ha commentato la possibile nuova restrizione ma continua a essere al centro dell'attenzione per lo scandalo del calcio scommesse. È stato lui, infatti, anticipando le comunicazioni ufficiali e i grandi quotidiani a rivelare i nomi dei calciatori coinvolti in quello che sembra essere il più grande scandalo dopo calciopoli. Nella giornata di ieri, lo stesso è stato prelevato dagli agenti per essere ascoltato come persona informata sui fatti dopo le sue dichiarazioni rilasciate online.
In ogni caso, per il momento, Corona ha saldato tutti i debiti con la giustizia ma restano ancora dei processi
aperti presso il tribunale di Milano, e non solo, tra i quali uno per danneggiamento di un'ambulanza, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, nel quale il giudice ha disposto una perizia psichiatrica.
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