Lite sulla scuola intitolata a Di Matteo. Parla il giudice: "Pigri"

Il giudice di Marsala Fabrizio Guercio, presidente della sottosezione locale dell'Anm, sulle polemiche rispetto all'intitolazione della scuola elementare di Castelvetrano al bambino ucciso dalla mafia. "C'è diffidenza nei confronti della magistratura"

Lite sulla scuola intitolata a Di Matteo. Parla il giudice: "Pigri"

I malumori dei concittadini di Messina Denaro non fermeranno l'iniziativa. “Questo è poco ma sicuro, andremo avanti fino a quando la scuola non verrà intitolata al piccolo Giuseppe Di Matteo”, assicura Fabrizio Guercio, giudice a Marsala e presidente dell'associazione locale dell'Anm, che all'indomani dell'arresto del boss latitante per tre decenni, ha proposto per prima l'intitolazione della scuola elementare Ruggero Settimo di Castelvetrano alla memoria del bambino, rapito e sciolto nell'acido dopo due anni di prigionia. Un'iniziativa, quella che riguarda il complesso scolastico che si trova proprio di fronte all'abitazione del mafioso, nel piccolo centro del trapanese, che non è stata gradita da tutti. “Sui social alcuni utenti hanno parlato di pagliacciata – sottolinea Guercio - come a dire che si tratta di una decisione intempestiva e di pura facciata visto che Messina Denaro è stato latitante per così tanto tempo”. Riflette ancora il giudice, nel respingere l'ipotesi che l'atteggiamento dei castelvetranesi sia dettato da omertà: “Mi auguro che queste 'resistenze' non dipendano da un atteggiamento di connivenza con il fenomeno mafioso, ma magari da una certa pigrizia rispetto al cambiamento (di gattopardesca memoria) o al più di una diffidenza nei confronti delle istituzioni e della magistratura”. E anzi, continua: “Posso dire con certezza che a Castelvetrano, così come a Campobello di Mazara e in altri comuni spesso bistrattati, ci sono tante persone oneste e soprattutto tra i ragazzi si respira una autentica voglia di cambiamento, e posso dirlo per esperienza diretta avendo molto interagito con loro in questi anni”.

La "proposta informale" della preside

L'iter per la intitolazione dell'istituto comprensivo sarà avviato il 15 marzo prossimo nel corso di un collegio dei docenti che esprimerà un parere non vincolante prima di un consiglio d'istituto allargato ai genitori. E la dirigente scolastica Maria Luisa Simanella ieri, 7 marzo, ha smentito la contrarietà all'iniziativa da parte di alcune famiglie di alunni. "È infondato quanto sostenuto da alcuni organi di stampa - dice la preside - circa resistenze da parte dei genitori alla nuova intitolazione. Non ho dubbi che la proposta sarà accolta da tutti i componenti del consiglio d'istituto".

Ecco però la versione di Guercio: “La dirigente è stata subito favorevole e molto contenta dell'iniziativa”, spiega Guercio. “Si trattava però di una decisione da prendere in maniera collegiale – racconta ancora il giudice - e infatti qualche giorno dopo ci ha richiamati, facendoci una contro-offerta: invece di intitolare l'intera scuola a Di Matteo, ci ha proposto di mantenere invariato il nome Ruggero Settimo e poi di intitolare due dei cinque edifici che compongono la struttura e che erano rimasti senza nome a don Pino Puglisi e a Giuseppe Di Matteo”.

Al che l'Anm non ha potuto fare altro che “respingere al mittente la proposta”. Conclude quindi il giudice: “Per noi quell'intitolazione ha un valore altamente simbolico, non possiamo assolutamente arretrare di fronte a questa scelta. Andremo avanti fino alla fine”.

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