Il pm che rispetta la legge (anche se nessuno lo dice)

Il procuratore Ambrogio Cartosio, in conferenza, ha spiegato anche questo: "Siamo solo in una fase iniziale delle indagini ma mi sembra corretto, da parte mia, anticipare che gli sviluppi di queste indagini non possono essere assolutamente prevedibili". Traduzione: le indagini preliminari sono solo indagini

Il pm che rispetta la legge (anche se nessuno lo dice)
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Parte della conferenza stampa del procuratore Ambrogio Cartosio, indetta ieri, sull'affondamento dello yacht Bayesian, andrebbe trascritta e pubblicata nei manuali di giornalismo: invece il Capo di Termini Imerese, sul web e sui giornali di oggi, potrà solo trovare lo stravolgimento delle sue parole e del loro insegnamento. Eppure la conferenza stampa è in rete, da vedere e da ascoltare: ma oggigiorno questo non basta. Vero è che il capo dei giudici siciliani ha detto così: «Ho criticato questa legge in più di un dibattito pubblico perché a mio avviso, e credo sia una valutazione di tipo tecnico, crea ostacoli notevoli all'attività della libera informazione».

Era un inciso, perché la trascrizione integrale di quanto ha detto poi, non riportata altrove, è semmai questa: «Tutti i cittadini sono tenuti a rispettare le leggi, anche quando non piacciono, e più ancora questo riguarda i magistrati: quindi i magistrati devono rispettare le leggi, ragione per

la quale io non rispondevo alle domande che mi venivano rivolte». E facessero tutti così, i magistrati: ma intanto, domanda, che cosa diventavano le sue parole sull'informazione online? Corriere della Sera: «La legge Cartabia crea ostacoli». La Stampa: «Il Pm attacca sulla legge Cartabia. Ostacola la libertà di informazione». Repubblica: niente. Il Fatto: «Non vi ho risposto, non potevo. La legge Cartabia ostacola la libera informazione».

Ma «libera» non è un valore assoluto dell'informazione, anche perché, nel caso della cronaca giudiziaria, può significare anarchia, caos, danno per le indagini o per gli imputati, confusione, parzialità, soprattutto pregiudizio: chi lo dice, chi l'ha detto? Ancora lui, lo stesso procuratore durante la conferenza stampa, testuale: «Ho ricevuto la sollecitazione a rispondere nelle uniche due modalità consentite, e personalmente ritengo che conferenza stampa sia la modalità più democratica. Ci sono alcune cose sulle quali non si possono fare delle comunicazioni, perché questo ostacolerebbe le indagini la libertà di stampa e la tutela del segreto investigativo, certe volte, richiedono un'operazione che assomiglia molto alla quadratura del cerchio, però spero che capirete che non è per cattiveria che non daremo certe informazioni». E se non per cattiveria, allora perché?

Il procuratore Ambrogio Cartosio, in conferenza, ha spiegato anche questo: «Siamo solo in una fase iniziale delle indagini ma mi sembra corretto, da parte mia, anticipare che gli sviluppi di queste indagini non possono essere assolutamente prevedibili». Traduzione: le indagini preliminari sono solo indagini, anche se voi giornalisti non l'avete ancora storicamente capito. E tutte queste parole del procuratore capo, ovviamente, sui giornali non le troverete.

Troverete, come detto, che il procuratore Cartosio attacca la legge Cartabia, ossia che lui è uno dei nostri, noi giornalisti; troverete che la legge Cartabia è liberticida, ed è stata fatta da chi ha qualcosa da nascondere. Magari in fondo al mare.

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