La procura di Genova indaga su due pallanuotisti con ipotesi di stupro di gruppo, lesioni e revenge porn. Secondo l'accusa gli indagati avrebbero violentanto, ferito e filmato con lo smartphone la vittima. Non solo. Durante le indagini relative al primo filone di inchiesta, quello della presunta violenza sessuale, dai cellulari in uso agli atlteti sarebbero spuntati filmati di rapporti intimiti, in questo caso consenzienti, con altre donne. Motivo per cui il pm Gabriella Dotto contesta ai duei inquisiti, uno di 22 e l'altro di 24 anni, anche i reati di "interferenze illecite nella vita privata" e "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti".
La serata in discoteca
L'episodio risale al 13 aprile 2022. Chiara (nome di fantasia), 20 anni, partecipa ad una festa in un appartamento del centro storico di Genova assieme a un gruppo di amici. Nel corso della serata, riferisce il quotidiano La Stampa, beve alcuni drink. Dopodiché raggiunge un'altra compagnia in un noto locale del capoluogo ligure. Qui incontra i due pallanuotisti: il primo è legato a una sua conoscente, mentre lei prova un certo interesse per il secondo. Durante la nottata i ragazzi fanno bere alla ventenne alcuni bicchieri di vodka. Poi il giovane del quale è invaghita la invita a casa sua. Seppur titubante, Chiara accetta. Successivamente li raggiunge anche l'amico: per lei è l'inzio di un incubo.
I presunti abusi
Secondo l'accusa i due pallanuotisti avrebbero approfittato della ragazza "abusando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica in cui versava al momento del fatto - si legge nel capo d'imputazione -in quanto alterata dall’abuso di sostanze alcoliche, costringevano quest’ultima a compiere e subire atti sessuali, procurandole varie lesioni (in seguito certificate dal pronto soccorso dell’ospedale cui si era rivolta la ragazza, ndr)".
La versione della vittima
Nel corso dell'incidente probatorio disposto dal gip Milena Catalano lo scorso autunno, Chiara ha fornito la sua versione aggiungendo ulteriori dettagli. Nella fattispecie, la 20enne ha raccontato come le ferite le sarebbero state inferte dopo che si era opposta al rapporto sessuale. I presunti abusi sarebbero durati circa un'ora. Inoltre la ragazza ha precisato che i due ragazzi si sarebbero raccomandati di non raccontare nulla di quanto accaduto. Lei, però, ha deciso di denuciare.
L'accusa di revenge porn
Quanto al secondo filone d'inchiesta, secondo l'accusa gli indagati avrebbero scambiato alcuni video di rapporti intimi intrattenuti con altre donne. Convocate dai poliziotti della squadra mobile, le ragazze che si intravedono nei filmati si sono riconosciute. Circostanza che ha consolidato gli altri addebiti -"interferenze illecite nella vita privata" e "diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti" - nei confronti dei due atleti.
La difesa
Circa l'accusa di stupro di gruppo, i due pallanuotisti sostengono
che il rapporto con la ventenne sia stato consenziente. Per l'ipotesi di revenge porn, invece, bisognerà attendere l'esito delle perizie informatiche sui cellullari affidate a due consulenti della procura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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