
L'uomo che il 12 agosto 2022 ha aggredito Salman Rushdie, il cittadino americano di origini libanesi Hadi Matar, è stato riconosciuto colpevole di tentato omicidio di secondo grado. La giuria ha impiegato solo due ore per decidere l'esito dell'udienza del processo in corso a Mayville nello Stato di New York, non lontano dal luogo dell'aggressione. Matar ha colpito più volte lo scrittore sul palco durante una conferenza a New York e ha ferito un uomo che era sul palco con Rushdie in quel momento.
La dinamica dell'aggressione è stata immortalata da numerose telecamere: Matar, che era presente nel pubblico quel pomeriggio, è corso giù dalle dsedute ad anfiteatro del Chautauqua Institution dove Rushdie avrebbe dovuto parlare e lo ha colpito 12 volte con un coltello davanti al pubblico attonito, che è in parte scappato in preda al panico. Le condizioni dello scrittore sono apparse subito molto serie e oggi il romanziere 77enne, vincitore di numerosi premi, è cieco da un occhio. Mentre la polizia lo portava via in manette, Matar riuscì a esclamare a gran voce: "Palestina libera". Slogan che ha ripetuto anche durante le precedenti udienze.
Il giudice ha fissato la prossima sentenza per il 23 aprile, durante la quale dovrà comunicare la pena per l'aggressore. Matar potrebbe essere condannato fino a 25 anni di reclusione. Il suo difensore d'ufficio, Nathaniel Barone, ha dichiarato che Matar si è mostrato deluso per la decisione della giuria ma era anche ben preparato per il verdetto, che si aspettava. Durante l'udienza, il procuratore distrettuale Jason Schmidt ha mostrato alla giuria un video al rallentatore dell'attacco, chiedendo ai presenti di guardare "la natura immotivata di questo attacco". Rivolgendosi ai giurati, Schmidt si è caldamente raccomandato di guardare "la natura specifica dell'attacco. C'erano molte persone in giro quel giorno, ma c'era solo una persona che è stata presa di mira".
Dal canto suo, il difensore pubblico Andrew Brautigan ha voluto far notare alla giuria che i pubblici ministeri non hanno provato che Matar intendesse uccidere Rushdie, una discriminante importante per il verdetto.
"Sarete d'accordo che è successo qualcosa di brutto al signor Rushdie, ma non sapete quale fosse l'obiettivo cosciente del signor Matar", ha proseguito Brautigan. Per il verdetto di colpevolezza per omicidio è stata fondamentale la testimonianza dello stesso Rushdie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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