"Sono liberale". I tweet pro-Orban e anti-sinistra del papà di Ilaria Salis

Dalla difesa di Orban agli attacchi ai collettivi rossi, così il papà di Ilaria Salis sui social si schiera dalla parte opposta della figlia

"Sono liberale". I tweet pro-Orban e anti-sinistra del papà di Ilaria Salis
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Ilaria Salis si trova da quasi un anno rinchiusa in un carcere ungherese, accusata di violenze gravi contro due militanti di destra. Suo padre, in questi giorni in cui le immagini in catene della 39enne italiana al processo a Budapest stanno facendo il giro del mondo, ne esalta gli ideali per i quali è finita nei guai. Salis è un'insegnante legata a doppio filo con il controverso mondo dei centri sociali, avendone lei stessa fondato uno, ha partecipato a numerose manifestazioni di piazza con anarchici ed esponenti di sinistra e l'anno scorso è andata in Ungheria per contrastare una manifestazione organizzata dall'ultradestra ungherese. Ma suo padre, come ha documentato il quotidiano Libero, sembra posizionarsi sul fronte opposto a quello della figlia. "Io sono liberale e non ho nulla da nascondere", ha detto a chi gli ha chiesto conto dei suoi messaggi.

In particolare, il quotidiano diretto da Mario Sechi ha rintracciato il profilo Twitter di Roberto Salis, piuttosto attivo fino a poco tempo fa, dove non solo si trovano opinioni contrastanti e divergenti rispetto a quelle della figlia ma anche commenti in favore di Viktor Orban, premier ungherese. Il 16 settembre 2022, per esempio, rispondendo a Giuseppe Conte che attaccava Salvini e Meloni per quella che veniva definita dalle sinistre come una svolta illiberale dell'Ungheria, il signor Salis scriveva: "Era una imboscata a Orbán solo perché si è permesso di non aderire alla linea Ue sulle sanzioni! La Polonia ha posizioni ben più estreme ma è allineata sulle sanzioni per cui va bene tutto. Prima di parlare bisogna capire l’argomento". Il contesto era, ovviamente, quello del conflitto in Ucraina. Ma in tempi più recenti, quando nel 2023 si sono registrati scontri a Firenze fuori dal liceo tra collettivi di destra e di sinistra, il papà di Salis rispondeva così all'esponente dem Matteo Orfini: "Quelli che lei chiama 'fascisti' si stavano difendendo dal solito attacco del collettivo studentesco".

I collettivi sono proprio l'ambiente in cui sua figlia ha maturato le sue idee politiche che l'hanno portata fin dove si trova oggi, in una cella ungherese con l'accusa di aggressione a due esponenti di destra. Scorrendo il profilo del signor Salis emergono anche commenti in difesa degli attuali esponenti del governo Meloni e attacchi non velati contro i ministri dei governi Conte e Draghi, in particolare quello della Salute, Roberto Speranza: "Con che coraggio Speranza ha tenuto il suo posto dopo la strage che ha causato". Il riferimento, in questo caso, è al periodo della pandemia e alle inchieste, ora chiuse, sul ministro.

Insomma, l'attività del papà di Salis sui social è piuttosto vivace e si muove in direzione opposta a quella della figlia. Intanto la aspetta e spera che esca presto dal carcere: "Penso di baciarla per una mezz'oretta e poi le darò un calcio nel sedere".

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