Il teorema Dell'Utri adesso perde un pezzo

Oggi, per la prima volta, Dell'Utri riesce a sganciare il suo destino processuale dalle mani dei pm che lo considerano persino il mandante delle stragi di mafia

Il teorema Dell'Utri adesso perde un pezzo
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A Firenze non esiste un clima abbastanza sereno per indagare e processare Marcello Dell'Utri, da decenni al centro di inchieste da parte della Procura fiorentina: questo è sempre stato il pensiero dell'ex senatore di Forza Italia e dei suoi difensori. Oggi, per la prima volta, Dell'Utri riesce a sganciare il suo destino processuale dalle mani dei pm che lo considerano persino il mandante delle stragi di mafia.

A venire spostata da Firenze a Milano è una indagine apparentemente minore, quella sulla omessa dichiarazione da parte di Dell'Utri dei lasciti ricevuti da Silvio Berlusconi nel corso degli anni. Lo spostamento avviene per competenza territoriale, visto che i presunti reati si sarebbero consumati tutti nel capoluogo lombardo. Ma la decisione è comunque una sconfitta della Procura di Firenze, che voleva tenersi stretta l'inchiesta sostenendo che anche i pagamenti di Berlusconi erano in qualche modo collegati alle indagini sulle stragi, all'interno di un unico grande teorema per cui anche i regali elargiti dal Cavaliere sarebbero stati il prezzo del silenzio di Dell'Utri. Il teorema da oggi perde un pezzo.

Il giudice preliminare di Firenze Anna Liguori, che doveva valutare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pm per Dell'Utri e per sua moglie Miranda Ratti, dichiara la propria incompetenza territoriale e manda tutto a Milano. Si ripartirà dalla fase delle indagini preliminari, e saranno i pm guidati dal procuratore Marcello Viola a valutare gli elementi raccolti dai colleghi fiorentini. Una valutazione oggettiva, scevra dai pregiudizi che Dell'Utri era convinto di subire a Firenze, da parte di una Procura impegnata da anni, nonostante le ripetute smentite al momento dei processi, a dargli la caccia. Dopo il pensionamento del suo capo Giuseppe Creazzo, a guidare la Procura di Firenze era arrivato Filippo Spiezia, un magistrato equilibrato ed obiettivo: che però, visto il clima, ha preferito andarsene alla prima occasione.

A Dell'Utri e a sua moglie i pm contestano la mancata dichiarazione di 42 milioni di euro ricevuti da Berlusconi nel corso degli anni: mancata dichiarazione non al

fisco, ma nei moduli che secondo la legge Rognoni-La Torre i condannati in via definitiva per reati di criminalità organizzata devono riempire ogni volta che il loro patrimonio personale subisca rilevanti variazioni.

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