Avrebbe minacciato il vicino di casa al termine di una discussione particolarmente accesa, intimandogli di esser pronto a decapitarlo utilizzando una spada come farebbero in alcuni Paesi del Medio Oriente. E per questo motivo è stato condannato al pagamento di una multa di 300 euro per minacce, con la condanna che è stata confermata proprio nelle scorse ore in appello. Protagonista della vicenda svoltasi nelle Marche, ad Ancona, è un uomo di 45 anni originario dell'Iraq. Sulla base di quanto riportato dalla stampa locale, tutto iniziò qualche anno fa, quando lo straniero tornò nell'appartamento nel quale viveva, situato in un quartiere periferico del capoluogo dorico. All'epoca, il quarantacinquenne era reduce da un intervento chirurgico in ospedale e dopo esser stato operato ad una gamba, avrebbe dovuto trascorrere un certo periodo di convalescenza in sedia a rotelle prima di ricominciare a camminare.
Per raggiungere la propria abitazione doveva attraversare un viale interno al condominio, dove in quei giorni erano però in corso alcuni lavori di ristrutturazione. La pavimentazione era quindi sconnessa e ciò gli avrebbe creato qualche difficoltà, dovendosi muovere in carrozzina fra il materiale edile e le mattonelle mancanti. Alla fine sarebbe comunque riuscito ad arrivare al portone, ma non a trattenere l'irritazione per il cantiere. Si sarebbe quindi lamentato della situazione con la dirimpettaia, una donna anziana affacciatasi in quel momento dal balcone, non trattenendo insulti e minacce indirizzati a lei e agli altri vicini prima di rincasare. Pochi minuti dopo, l'extracomunitario sentì il campanello ed aprì la porta di casa: sulle scale c'erano un marchigiano di 55 anni, genero della pensionata precedentemente insultata, che gli chiedeva conto dell'atteggiamento mostrato in precedenza.
Ne sarebbe quindi nato un alterco piuttosto acceso, che si sarebbe chiuso solo dopo l'ultima minaccia dell'iracheno: "Se non te ne vai subito ti taglio la testa con la scimitarra, come si fa nel Paese mio". Il cinquantacinquenne, a quel punto, abbandonò il campo visibilmente spaventato, nel timore che l'interlocutore desse realmente seguito a quanto minacciava. E ancora in stato di choc, andò dai carabinieri a sporgere denuncia.
Le perquisizioni successivamente effettuate dalle forze dell'ordine non avrebbero consentito di rinvenire la scimitarra sopracitata, ma la storia era comunque finita davanti al giudice di Pace, che aveva condannato lo straniero a causa delle minacce. E qualche giorno fa, la sentenza è stata confermata in appello presso il tribunale di Ancona: lo straniero dovrà adesso scegliere se accettare il verdetto o impugnarlo per il terzo grado di giudizio. Quello definitivo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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