Uccise la figlia di 22 anni. Sconto di pena al killer: "La cella è piccola"

Il delitto a Padova ad ottobre del 2007. Adalberto Chignoli fu condannato a 30 anni di reclusione per l'omicidio della figlia Camilla. Potrebbe ricevere uno sconto di pena perché è ristretto in una cella inferiore ai 3 metri quadrati

Uccise la figlia di 22 anni. Sconto di pena al killer: "La cella è piccola"
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I punti chiave

Adalberto Chignoli, l'uomo che il 1°ottobre del 2007 uccise con cinque colpi di pistola la figlia di 22 anni, Camilla, potrebbe ricevere un sostanzioso sconto di pena sulla pena a 30 anni di reclusione a cui fu condannato per il truce omicidio. Oltre alla buona condotta - dalle relazioni in carcere pare che l'anziano, oggi 72enne, si stia comportando da "detenuto modello" - la legge gli riconosce il "rimedio risarcitorio" per via della reclusione in una cella troppo piccola durante il periodo di detenzione provvisoria (tra il 2007 e il 2009) in attesa del giudizio definitivo.

Lo sconto di pena

Chignoli si trova ristretto nel carcere di Verona e, come detto, ha già ottenuto uno sconto di pena grazie alla buona condotta. Ai giorni di liberazione anticipati - 3 anni e 7 mesi di cui ha diritto per legge - potrebbero sommarsi quelli del cosiddetto "rimedio risarcitorio". Come ben riporta l'Ansa, il decreto legislativo 92 del 2014, adempiendo alle direttive della Corte europea dei diritti dell'uomo nei confronti dello Stato italiano, riconosce infatti lo sconto di un giorno di pena ogni dieci trascorsi in celle inferiori ai tre metri quadrati. Nel caso specifico del 72enne si tratta di 119 che dovranno essere sottratti alla pena di 30 anni inflittagli in via definitiva nel 2012. Ciò significa che potrebbe uscire dal carcere in largo anticipo rispetto al 2033, quando è previsto il termine naturale della pena.

Il delitto

L'omicidio si consumò la sera del 1°ottobre 2007 in un appartamento di via Vecellio 1 nel quartiere Arcella di Padova. Adalberto Chignoli, ex bancario e promotore finiziario, quella sera sparò alla figlia di 22 anni, Camilla, con cinque colpi di pistola in seguito a un litigio. Per la ragazza, colpita di spalle mentre raggiungeva il primo piano dell'abitazione, non ci fu nulla da fare. Dopo qualche ora di vagabondaggio senza meta, l'uomo fu rintracciato e arrestato dalla polizia. Interrogato sui fatti, non seppe spiegare le ragioni del folle gesto che, successivamente, lui stesso definì "mostruoso".

A processo con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena, il 24 novembre 2008 Chignoli venne condannato a 30 anni di reclusione. La condanna fu confermata in Appello, nel febbraio 2010, poi annullata dalla Cassazione e riconfermata in via definitiva nel marzo 2012.

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