La procura di Mantova ha chiuso le indagini preliminari relative all’omicidio di Yana Malayko, la 23enne ucraina uccisa la notte del 20 gennaio 2023 dall’ex fidanzato, Dumitru Stratan, a Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano. Il corpo senza vita della ragazza fu ritrovato a 10 giorni dal decesso all’interno di un trolley abbandonato tra le siepi in una frazione di Lonato del Garda, in provincia di Brescia. Al killer, reo confesso, sono stai contestati i reati di omicidio, con le aggravanti della premeditazione e del vincolo affettivo, e occultamento di cadavere. "Non cerchiamo vendetta al processo, ma soltanto una ‘Giustizia giusta’" fa sapere con una nota l’avvocato Angelo Lino Murtas, legale di Oleksandr Malayko, il papà di Yana.
Il killer verso il processo
L’avviso di conclusione delle indagini preliminari apre la strada al processo. Nelle prossime, settimane, infatti, il pm potrà procedere con la richiesta di rinvio a giudizio per l’indagato davanti al gip. "Finalmente dopo sei mesi di indagini si intravede il processo. - afferma l’avvocato Murtas - Avevamo iniziato con dieci lunghi giorni di ricerca della povera Yana, che sembrava scomparsa nel nulla". Nella nota, il legale ricorda il drammatico ritrovamento del cadavare "buttato come fosse spazzatura in una discarica di tagli di siepi". Riguardo all’esito dell’eventuale processo, il legale scrive: "Vogliamo che venga riconosciuta la premeditazione anche dalle minacce di morte e dagli appostamenti nei giorni precedenti al delitto. Circostanza che apre le porte all’ergastolo, senza perdonismi e giustificazioni". "Ogni tre giorni - ricorda Murtas - una donna viene uccisa da chi dovrebbe invece amarla"”.
L’omicidio
Yana Malayko, 23enne di nazionalità ucraina, venne uccisa nella notte tra il 19 e 20 gennaio 2023 in un appartamento al quarto piano della palazzina al civico 10 in piazzale della Resistenza, a Castiglione delle Stiviere (Mantova). L’ex fidanzato, Dumitru Stratan, piombò a casa della giovane in piena notte millantando di volerle riportare il cane che aveva temporaneamente in affido. La 23enne fu aggredita dapprima a mani nude e poi colpita ripetutamente al volto con un oggetto contundente, forse una spranga o un mattarello. Il killer occultò il cadavere all’interno di un trolley avvolto nel cellophane e poi sigillato con il nastro adesivo.
La valigia fu ritrovata in località Lonato del Garda undici giorni dopo il delitto. Arrestato a 48 ore dall’omicidio, Stratan decise di avvalersi della facoltà di non rispondere. Lo scorso marzo, la confessione: “L’ho uccisa con un colpo al petto ma non volevo”.
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