In Corea del Sud continua a tenere banco la vicenda relativa a Yoon Suk Yeol, il presidente messo in stato d'accusa e da una settimana barricato all'interno della sua residenza ufficiale. Sulla testa del leader conservatore pende un secondo mandato d'arresto. L'Ufficio investigativo sulla corruzione per gli alti funzionari (CIO) del Paese e la squadra investigativa speciale per la legge marziale dell'Agenzia nazionale di polizia (che fa parte di un gruppo investigativo congiunto che rappresenta vari organi di polizia) hanno emesso un ordine di mobilitazione totale degli investigatori di quattro agenzie di polizia nell'area metropolitana di Seoul. All'orizzonte si prospetta, dunque, un nuovo scontro tra la sicurezza di Yoon, formata da circa 700 uomini, e un migliaio di agenti pronti a catturarlo, mentre il team legale del presidente sotto impeachment ha lanciato l'allarme: l'esecuzione del mandato d'arresto contro il Yoon potrebbe portare ad una guerra civile.
La resistenza di Yoon
Migliaia di sudcoreani si sono radunati a Seoul per partecipare a manifestazioni rivali, pro e contro Yoon. In sottofondo le forze di sicurezza preparano un ennesimo tentativo di arrestare il capo dello Stato destituito dopo il suo tentativo di imporre la legge marziale. Ricordiamo che il leader conservatore ha opposto resistenza all'arresto in uno confronto tra le sue guardie personali e la polizia la scorsa settimana, dopo che il suo fallito tentativo di presa di potere del 3 dicembre ha fatto sprofondare la Corea del Sud nella sua peggiore crisi politica da decenni.
I manifestanti sia a favore che contro Yoon di sono radunati nonostante le temperature sotto zero lungo le principali strade del centro della capitale del Paese, chiedendo, rispettivamente, il suo arresto o la revoca del suo impeachment. L'Ufficio anticorruzione ha affermato che si "preparerà accuratamente" per il suo secondo tentativo di arrestare Yoon e ha avvertito che chiunque li ostacoli potrebbe essere arrestato: prevista, come detto, la mobilitazione di 1.000 agenti, mentre le guardie di Yoon hanno eretto installazioni di filo spinato e barricate davanti al palazzo.
Per riuscirci, tuttavia, la polizia dovrà trovare un modo per violare il Servizio di sicurezza presidenziale (PSS), che è rimasto fedele a Yoon e ha eretto barricate e filo spinato attorno al complesso per proteggerlo. Il PSS è stato sostenuto anche da folle di sostenitori irriducibili di Yoon, che negli ultimi giorni si sono scontrati con i contro-manifestanti, con entrambe le parti che affermano di difendere l'integrità democratica del Paese.
Cosa succede in Corea del Sud
"La posizione di base del presidente Yoon sul tentativo di arresto del CIO è che non può accettare le procedure giudiziarie illegali, in quanto è il guardiano della legge. Ciò creerebbe un precedente pericoloso e potrebbe portare al crollo dello stato di diritto nella Repubblica di Corea", ha dichiarato uno degli avvocati di Yoon, Yoon Kap Keun.
Nel frattempo Yoon si è asserragliato all'interno della sua "fortezza". Rotoli di filo spinato circondano il perimetro della residenza presidenziale della Corea del Sud, dove il leader ha trasformato la sua casa in cima alla collina in una roccaforte urbana contro gli arresti. Il Guardian ha scritto che il complesso, situato nell'esclusivo quartiere Hannam-dong di Seoul, e in passato sede di ricevimenti e banchetti diplomatici, è diventato la prima linea di una crisi politica senza precedenti.
Estendendosi su 15.
000 metri quadrati in una zona a volte soprannominata la "Beverly Hills coreana", la residenza sorge tra le case di magnati dell'industria, ambasciate straniere e star del K-pop. I media locali e i politici dell'opposizione hanno iniziato a definire la proprietà una "fortezza" inespugnabile. Qui, molto probabilmente, si decideranno il futuro politico di Yoon e della Sud Corea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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