La Cina muove 35 aerei militari e 7 navi da guerra: alta tensione a Taiwan

Il ministero della Difesa di Taipei ha dichiarato di avere rilevato 7 navi da guerra e 35 aerei militari cinesi intorno all'isola nelle ultime 24 ore. Che cosa sta succedendo nello Stretto di Taiwan

La Cina muove 35 aerei militari e 7 navi da guerra: alta tensione a Taiwan
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La Cina ha alzato nuovamente la pressione su Taiwan inviando navi e molteplici aerei da guerra nello Stretto di Taiwan. Nelle ultime 24 ore il ministero della Difesa di Taipei ha avvistato 7 imbarcazioni e 35 velivoli, 33 dei quali si sono introdotti nella Zona d'identificazione della difesa aerea (Adiz) dell'isola. Dall'inizio del mese, Pechino ha inviato nei pressi della "provincia ribelle" 371 aerei e 204 navi da guerra. La tensione tra le parti è salita alle stelle, ieri, 26 giugno, anche a causa di un quasi scontro tra le imbarcazioni della Guardie costiera della Cina e quelle di Taiwan nei pressi delle Isole Kinmen, amministrate da Taipei, restando posizionate a distanza ravvicinata per un tempo prolungato.

Scintille tra Cina e Taiwan

L'episodio più recente coincide con la rilevazione del ministero della Difesa di Taiwan: 35 aerei militari e 7 navi cinesi. "Le Forze armate di Taiwan hanno monitorato la situazione e hanno risposto di conseguenza", ha fatto sapere il ministero. La tensione tra Pechino e Taipei è salita alle stelle in seguito all'insediamento di William Lai, nuovo presidente dell'isola. In risposta al suo discorso d'insediamento, pronunciato da Lai il 20 maggio, il Partito comunista cinese ha organizzato due giorni di esercitazioni militari attorno all'isola il 23 e 24 maggio, definendole "una punizione" per i "secessionisti" e un monito per le "forze esterne" che interferiscono nel dossier.

Il riferimento è soprattutto agli Stati Uniti, che dopo l'insediamento di Lai hanno inviato a Taiwan due delegazioni per rinnovare sostegno alla nuova amministrazione nel quadro delle tensioni con Pechino. La Cina ha inoltre protestato contro le congratulazioni estese dal segretario di Stato Antony Blinken a Lai alla vigilia del suo insediamento, accusandolo di aver "inviato un segnale profondamente sbagliato alle forze separatiste".

A proposito di ciò, Lai ha dichiarato nei giorni scorsi che la Cina "non ha il diritto di punire" i taiwanesi per le loro opinioni o il loro sostegno, dopo che Pechino aveva avvertito che i sostenitori "irriducibili" dell'indipendenza dell'isola potrebbero rischiare addirittura la pena capitale. Ricordiamo che la Cina ha rifiutato di escludere l'uso della forza per portare l'isola sotto il suo controllo.

La pressione di Pechino, la risposta di Taipei

C'è, poi, da sottolineare un altro episodio. Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, ieri quattro navi della Guardia costiera cinese hanno effettuato un pattugliamento a cinque miglia nautiche dalle isole Kinmen amministrate da Taipei.

Le imbarcazioni avrebbero lasciato l'area intorno alle 8 del mattino (le 2 in Italia) dopo un "faccia a faccia" di circa due ore con tre motovedette della Guardia costiera taiwanese, inviate sul posto per allontanare le controparti e monitorarne le manovre. La situazione di stallo non ha provocato incidenti anche se ha contribuito ad alzare le tensioni tra le parti.

In seguito a questa vicenda, le forze armate della Cina hanno condotto il suddetto pattugliamento congiunto con prontezza al combattimento al largo dell'isola di

Taiwan, dove sono stati schierati 26 aerei militari e navi da guerra. Il ministero della Difesa taiwanese ha precisato che 24 velivoli si sono introdotti nella Zona d'identificazione della difesa aerea (Adiz) dell'isola.

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