La caduta di Assad potrebbe svelare i legami militari segreti tra Corea del Nord e Siria

Documenti segreti potrebbero svelare indizi sulla partnership militare consolidata nel corso degli anni tra la Corea del Nord e la Siria

La caduta di Assad potrebbe svelare i legami militari segreti tra Corea del Nord e Siria
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C'era un filo rosso che probabilmente collegava la Corea del Nord dei Kim alla Siria guidata dalla famiglia Assad. Ne sono convinti analisti e ricercatori che adesso, in seguito alla caduta e alla fuga di Bashar Al Assad verso Mosca, sperano di ottenere nuovi dettagli sulla presunta e duratura collaborazione tra Pyongyang e Damasco, soprattutto sul fronte militare. La salita al potere delle forze ribelli HTS potrebbe contribuire a far emergere documenti e prove riservate in grado di mostrare indizi fin qui rimasti nell'ombra. C'è chi fa notare, infatti, un aspetto non da poco: l'industria degli armamenti della Nord Corea avrebbe tratto enormi benefici dalla lunghissima guerra civile siriana durata 13 anni. Kim Jong Un, è la versione accreditata dagli opinionisti internazionali, avrebbe sostenuto il governo di Assad con armi convenzionali e, probabilmente, fornito pure assistenza al programma di Damasco sulle armi di distruzione di massa.

La partnership tra Kim e Assad

Il crollo di Assad, uno stretto alleato della Nord Corea, non è certo passato inosservato a Pyongyang. Secondo quanto riportato dal think tank 38 north, il governo nordcoreano potrebbe usare quanto accaduto per convincere la Russia ad accelerare qualsiasi potenziale scambio di tecnologia o cooperazione nell'industria della difesa, così da aiutare a innovare o espandere i sistemi d'arma a disposizione di Kim, compresi i missili balistici.

Attenzione ai fatti sul campo: subito dopo la caduta del governo siriano, l'aeronautica militare israeliana ha lanciato attacchi contro numerose strutture militari strategiche. Tra queste strutture vi erano siti che sarebbero stati adibiti allo stoccaggio di armi chimiche e missili (Scud o lanciarazzi multipli da 122 MM). Ebbene, ha scritto National Interest, Damasco non avrebbe avuto le armi o i missili, e persino la maggior parte dei lanciarazzi multipli (in altre parole, sia le armi che le piattaforme), senza uno dei suoi principali fornitori: Pyongyang.

La Corea del Nord avrebbe infatti iniziato a vendere capacità di armi chimiche ai siriani almeno fin dai primi anni '90. Scienziati e tecnici nordcoreani avrebbero assistito i loro colleghi di Damasco nello sviluppo di diverse delle loro strutture per armi chimiche. Nel 2005, poi, i siriani avrebbero utilizzato missili Scud forniti dalla Corea del Nord per testare armi chimiche air-burst fornite sempre da Pyongyang.

Segreti militari

Durante la guerra civile siriana, i nordcoreani avrebbero continuato ad assistere la Siria con il suo programma di armi chimiche. Un rapporto del gruppo di esperti delle Nazioni Unite del marzo 2018 ha affermato che ci sarebbero state almeno trentanove spedizioni illecite dalla Corea del Nord alla Siria tra il 2012 e il 2017. Spedizioni che includevano articoli come "piastrelle resistenti agli acidi", "valvole, tubi saldati (23 tonnellate), tubi senza saldatura in acciaio inossidabile (27 tonnellate) e cavi". Molte di queste armi sarebbero quindi rimaste in Siria dopo la fine della guerra civile, e i siriani, a partire dal 2022, avrebbero persino assistito Hezbollah nel loro sviluppo e stoccaggio.

La Corea del Nord ha iniziato a far proliferare missili Scud-C in Siria dopo la prima Guerra del Golfo nel 1991. I nordcoreani e i siriani hanno stipulato un accordo in base al quale Pyongyang avrebbe consegnato almeno 150 missili Scud-C al prezzo di 500 milioni di dollari. I primi missili sarebbero arrivati all'inizio del 1991 e includevano anche i lanciatori.

C'è quindi una forte possibilità che la Corea del Nord abbia fornito, e poi rifornito, l'esercito siriano di armi chimiche, le piattaforme per trasportarle (Scud C, D e lanciarazzi multipli da 122 mm) e i materiali necessari per mantenere un'"industria" che potesse continuare ad aggiornare e produrre queste armi.

Per Kim la perdita di un importante consumatore di armi - sia convenzionali che non convenzionali – come la Siria potrebbe rivelarsi problematico. A meno che i "successori" di Assad non decidano di mantenere aperta la partnership con il Nord...

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