Nel preparare la sua candidatura alle elezioni presidenziali del 2024, nelle scorse settimane lo staff l'ex presidente Usa, Donald Trump, stava cercando di riprendere il controllo dei suoi potenti account sui social media. Nei giorni scorsi, infatti, la campagna di Trump, come riportato da Nbc News, aveva formalmente richiesto a Meta di sbloccare gli account su Facebook e Instagram del tycoon: richiesta che la società californiana ha ora formalmente accolto, come scrive Axios. Meta dunque ripristinerà gli account Facebook e Instagram dell'ex Presidente "nelle prossime settimane" dopo una sospensione di due anni conferma Nick Clegg, presidente degli affari globali dell'azienda. "Abbiamo sempre creduto che gli americani dovessero essere in grado di ascoltare le persone che vogliono guidare il paese", ha detto Clegg ad Axios. "Non vogliamo ostacolarlo".
Il ritorno dell'ex presidente sui social
Facebook, insieme a Twitter e molte altre piattaforme di social media hanno bloccato Trump subito dopo l'attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio degli Stati Uniti per aver infranto le loro regole e per timori di ulteriori incitamenti alla violenza. Ora il ripristino degli account consentirà alla campagna di The Donald di pubblicare annunci tramite le sue pagine Facebook e Instagram, che contano rispettivamente 34 milioni e 23 milioni di follower.
In passato, Trump ha fatto molto affidamento agli annunci per le raccolte fondi. Si tratta tuttavia di un ritorno "condizionato": come spiega Axios, infatti, l'account del magnate sarà soggetto alle nuove policy che Meta ha introdotto negli ultimi mesi, volute dal consiglio di sorveglianza indipendente. I suoi account potrebbero essere "limitati", inclusa la sua capacità di pubblicare annunci, se dovesse ancora violare le politiche dell'azienda in futuro.
Nello specifico, Trump potrebbe essere bandito per un periodo compreso tra un mese e due anni se dovesse violare politiche passate o nuove, ha sottolineato la società. "Come qualsiasi altro utente di Facebook o Instagram, il signor Trump è soggetto ai nostri standard della comunità", ha dichiarato Clegg in una dichiarazione pubblicata sul sito web di Meta. "Semplicemente non vogliamo - se deve tornare ai nostri servizi - che faccia ciò che ha fatto il 6 gennaio, ovvero utilizzare i nostri servizi per delegittimare le elezioni del 2024, proprio come ha cercato di screditare le elezioni del 2020", ha aggiunto Clegg.
Democratici e sinistra all'attacco
Sinistra e democratici attaccano Meta e contestano la decisione di riammettere l'ex presidente sulle piattaforme social. Come riportato da Politico, Il deputato democratico Jan Schakowsky l'ha definita "una decisione pericolosa". "Il ripristino degli account Facebook e Instagram dell'ex presidente Trump non farà che alimentare le fiamme dell'odio e della divisione che hanno portato a un'insurrezione", ha affermato in una nota. "Il ripristino dei suoi account dimostra che non c'è limite a cui Mark Zuckerberg non si abbasserà pur di invertire le entrate in calo di Meta e la stagnante crescita dei consumatori, anche se ciò significa distruggere la nostra democrazia".
Wendy Via, co-fondatrice e presidente di Global Project Against Hate and Extremism, un'organizzazione no-profit focalizzata sulla lotta all'estremismo di estrema destra, ha dichiarato: "Più e più volte, abbiamo visto le bugie e la retorica di Trump diffondere odio, incitare alla violenza e indebolire democrazie. Con i suoi quasi tre miliardi di utenti attivi, la mossa di Facebook di dare il bentornato a Trump mostra la sua volontà di essere complice della diffusione dell'odio e dell'estremismo".
Plauso, infine, delle dichiarazioni e delle associazioni che promuovono la libertà d'espressione. Anthony Romero, direttore esecutivo dell'American Civil Liberties Union, ha affermato che si tratta della "scelta giusta". "Piaccia o no, il presidente Trump è una delle figure politiche di spicco del Paese e il pubblico ha un forte interesse ad ascoltare ciò che ha da dire".
E Musk cambia nome su Twitter
Su Twitter, invece, l'account di Donald Trump è già stato riattivato dopo che la piattaforma è stata acquisita, nei mei scorsi, dal patron di Tesla, Elon Musk. L'ex presidente, tuttavia, non ha ancora pubblicato nulla e ha preferito affidarsi - per il momento - al "suo" Truth Social.
Una curiosità, sempre sul fronte Twitter: nelle scorse ore Musk ha cambiato il suo nome del suo account in "Mr. Tweet" dopo che un avvocato lo ha chiamato così per errore durante un processo agli azionisti di Tesla.
L'avvocato ha detto che si è trattato di un "lapsus freudiano", ma Musk ha scherzato dicendo che era "probabilmente una descrizione accurata". Il processo è il risultato di un'azione legale collettiva che sostiene che Musk abbia commesso una frode sui titoli tramite un tweet nel 2018.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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