Acque caldissime nel Mar Rosso, dove la marina militare francese ha abbattuto un drone che minacciava la Strinda, una petroliera battente bandiera norvegese attaccata nelle ultime ore dai ribelli Houthi dello Yemen. La conferma dell’episodio, avvenuto sabato sera, è stato adesso ricostruito dalle autorità di Parigi. Da quanto emerso, una nave francese, la fregata multi missione (FREMM) Languedoc, è intervenuta per distruggere un velivolo senza pilota che, dalle coste yemenite, si stava dirigendo verso l’imbarcazione norvegese.
La Francia ha precisato di aver "intercettato e distrutto un drone che minacciava direttamente la Strinda", e che la sua nave si è poi piazzata in protezione del mezzo colpito, impedendone ogni tentativo di dirottamento. Altre fonti parlano invece di due droni abbattuti, ma il senso non cambia: c’è il rischio che il conflitto tra Israele e Hamas possa estendersi nell’intera regione del Medio Oriente.
Il fronte del Mar Rosso
Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, hanno minacciato di attaccare qualsiasi nave diretta ai porti israeliani, indipendentemente dal fatto che la proprietà dei mezzi sia o meno legata allo Stato ebraico, a meno che Tel Aviv non consenta l’ingresso nella Striscia di Gaza di più cibo e medicine. "L'intercettazione e la distruzione della minaccia" è stata effettuate sabato sera dalla fregata Languedoc - che opera nel Mar Rosso, ha spiegato lo stato maggiore francese – a circa 110 chilometri dalla costa dello Yemen.
Le mosse dei ribelli yemeniti rischiano di mettere in pericolo le spedizioni di merci ed energia che attraversano il Canale di Suez e di ampliare ulteriormente l'impatto internazionale del conflitto tra Israele e Hamas che, per il momento, è ancora confinato nella Striscia di Gaza.
Tornando all’episodio che ha coinvolto la nave norvegese, il comando centrale dell'esercito americano ha rilasciato una dichiarazione martedì dicendo che un missile da crociera anti-nave "lanciato da un'area controllata da Houthi dello Yemen" ha colpito lo Strinda.
Le mosse degli Houthi
Gli Houthi hanno lanciato una serie di attacchi contro le navi transitanti nel Mar Rosso e hanno anche lanciato droni e missili all’indirizzo di Israele. Francia e Stati Uniti, ha scritto il Washington Post, hanno detto che i droni dei ribelli si sono più volte diretti verso le loro navi e che gli Uav sono stati abbattuti per autodifesa. Finora Washington ha rifiutato di rispondere direttamente agli attacchi, così come Israele. Ricordiamo che lo stretto di Bab el-Mandeb, punto di transito chiave dell'area, è largo solo 29 chilometri nel suo punto più stretto, e che quasi il 10% di tutto il petrolio scambiato in mare lo attraversa.
A novembre, gli Houthi hanno sequestrato una nave da trasporto di veicoli legato a Israele nel Mar Rosso al largo dello Yemen. I ribelli tengono ancora la nave vicino alla città portuale di Hodeida. Separatamente, una nave portacontainer di proprietà di un miliardario israeliano è stato attaccato da un sospetto drone iraniano nell'Oceano Indiano.
Lo scorso 3 dicembre, infine, gli Houthi avevano preso di mira la statunitense USS Carney (un cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke ndr) e altre navi commerciali. Le acque del Mar Rosso sono sempre più calde.
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