Capodanno senza ostriche (o quasi) per i Francesi, e chissà che non sia di malaugurio vista la passione insana che i nostri cuginetti nutrono per i molluschi bivalvi che amano accompagnare a una coppa di Champagne (mica male, in realtà).
Il fatto è che la prefettura della Gironda (sud-ovest) ha decretato il divieto di vendita dei molluschi prodotti nel bacino di Arcachon, a Sud di Bordeaux, uno dei più vocati nella produzione della prelibatezza, dove è uso accompagnarle con le crépinette, tipiche salsiccette piatte. A provocare la drastica decisione, il proliferare di casi di intossicazione alimentare dopo il consumo delle ostriche locali.
«A oggi - comunicano le autorità - i sintomi denunciati sono quelli della gastroenterite acuta, per fortuna senza alcun caso grave». Dalle prime indagini di tracciabilità è emersa la responsabilità di un «norovirus», ciò che ha indotto la prefettura a disporre il ritiro dalla vendita dei molluschi e crostacei raccolti o pescati nella zona del bacino di Arcachon, ad Arguin, al largo della Duna del Pilat, e a chiedere a chi ha già provveduto all’acquisto a non consumarli. Le attività di pesca, di raccolta e commercializzazione per il consumo umano sono sospese a tempo indeterminato.
Il divieto verrà rimosso, hanno precisato le autorità competenti, non appena tornerà «nella norma e pienamente soddisfacente la qualità sanitaria di molluschi e crostacei» della regione. La notizia in realtà non è disastrosa per coloro che già pregustano di salutare il 2024 con una bella ostrichetta. Arcachon produce solo il 10 per cento delle ostriche francesi, la metà arriva invece dalla Charente-Maritime, più a Nord, e anche altre zone della Francia, dalla Bretagna alla Normandia, sono buoni produttori.
Le ostriche, insomma, non mancheranno sulle tavole del Capodanno francese, al massimo subiranno un piccolo ritocco dei prezzi, come sempre quando la domanda resta uguale e l’offerta si contrae. Per i produttori di Arcachon però si profila un disastro economico, anzi «una crisi economica senza precedenti», come fanno sapere le associazioni degli allevatori.
Al quotidiano Le Monde i produttori fanno notare che si tratta di «un problema noto da tempo: la saturazione degli impianti di smaltimento delle acque piovane e delle acque reflue», che non sono stati in grado di smaltire le forti piogge degli ultimi tempi, che si sono riversate in mare, contaminando le aree di allevamento dei molluschi diventate insalubri. Un terzo delle ostriche del bacino di Arcachon sono vendute per Capodanno e per gli ostricari locali non sarà un buon inizio d’anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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