La Francia in prima linea ora teme il caos: sono mille i minori schedati per islamismo

Tensione nel Paese che ospita le più grandi comunità islamica ed ebraica d'Europa

La Francia in prima linea ora teme il caos: sono mille i minori schedati per islamismo
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La Francia ospita la comunità ebraica più grande d'Europa e 5 giorni dopo l'assalto di Hamas contro Israele ha vietato le manifestazioni filo-palestinesi: atto «politico» del ministro dell'Interno Darmanin e ordine ai prefetti. Decine di fermi nei cortei proibiti, ma le piazze si sono riempite comunque. A preoccupare sono i proclami di Hamas che invitano la comunità islamica a insorgere contro Israele (oltre 300 gli atti antisemiti nell'Esagono dal 7 ottobre, 183 fermati, 55 di origine straniera). Attenzione e in certi casi scioglimento di associazioni francesi (islamiche e non) che sposano l'ideologia dell'organizzazione terroristica palestinese ispirata ai Fratelli musulmani: il ministro ha accusato di militanza anche il bomber di origine algerina Benzema. Darmanin teme che la Francia possa finire ostaggio del caos. I musulmani nel Paese sono circa 7 milioni.

Cittadini di origine araba, pro-Hamas, immigrati irregolari e associazioni pro-Palestina possono contare sul sostegno politico della sinistra di Mélenchon. Nella bufera è finita la deputata della France Insoumise, Danièle Obono, denunciata dal ministro per apologia del terrorismo. Ha chiamato «resistenza» le uccisioni e i rapimenti di Hamas del 7 ottobre. La sigla Comité Action Palestine ha infine fatto ricorso in nome del diritto di manifestare e il Consiglio di Stato il 18 ottobre ha bocciato gli stop generalizzati di Darmanin: sta ora ai prefetti valutare caso per caso.

Dopo il No a divieti «politici», le piazze sono tornate a riempirsi di slogan anti-Israele e a volte pro-Hamas. Ieri a Parigi erano in 15 mila. Macron, dopo aver escluso errori degli 007 per l'assalto di Arras (un prof ucciso a coltellate al grido di Allah Akbar) ha alzato il tiro. Darmanin ha chiesto nuovi poteri per espellere gli stranieri pericolosi (oggi chi è entrato in Francia prima dei 13 anni difficilmente può esser espulso). Il governo vorrebbe le norme più severe nella nuova legge immigrazione in discussione a novembre, ma Macron non ha la maggioranza. Nel frattempo la Francia è tornata al massimo livello di allarme: 7mila militari schierati con decine di inchieste in corso e centinaia di falsi allarme bomba. «Il rischio principale è interno», spiega Darmanin. L'età dei radicalizzati sempre più bassa complica le espulsioni. I minori schedati per islamismo sono circa mille.

Dopo le oltre 600 contestazioni da alunni musulmani nel minuto di silenzio per il prof ucciso si è decisa una «stretta» disciplinare: in 183 non rientreranno dopo le vacanze, annuncia il ministro dell'Istruzione Attal. L'ultimo caso riguarda un liceale siriano entrato con dell'acido cloridrico in classe.

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