Emirati Arabi, Libano, Russia. Bashar Al Assad e il suo cerchio magico, fatto di parenti e fedelissimi, hanno abbandonato la Siria, in fretta e furia, prima che i gruppi ribelli guidati da Mohammad Al Jolani conquistassero Damasco e aprissero un nuovo capitolo nella storia del Paese. Assad sarebbe fuggito a Mosca l'8 dicembre lasciandosi alle spalle molti dei suoi collaboratori. Pare che il presidente detronizzato sia scappato attraverso l'aeroporto militare russo di Hmeimim, accompagnato solo da una manciata di confidenti. E gli altri? Hanno cercato rifugio nei Paesi vicini.
La fuga dei fedelissimi di Assad
Sono emerse nuove indiscrezioni in merito ai concitati momenti che hanno segnato la fine della Siria di Assad. Del presidentissimo sappiamo che è montato su un jet russo e che è volato fino a Mosca insieme ad alcuni familiari e pochi aiutanti. Tra questi, scrivono i media arabi, figuravano il suo alleato più intimo, il segretario generale degli affari presidenziali Mansour Azzam, così come il suo consigliere economico Yassar Ibrahim, e la moglie, Asma. "Se n'è andato con il suo segretario e il suo tesoriere", ha tagliato corto una fonte siriana.
E il fratello di Bashar, Maher Assad? Il comandante della Quarta Divisione d'élite, quella incaricata di difendere Damasco dai ribelli, non sarebbe stato a conoscenza dei piani del leader. Maher avrebbe quindi preso una strada più lunga, fuggendo a bordo di un elicottero verso l'Iraq, per poi recarsi anch'egli in Russia. A proposito di parenti, la moglie di Maher, Manal Al Jadaan, e suo figlio sarebbero entrati brevemente in Libano prima di partire attraverso l'aeroporto di Beirut verso una destinazione ignota.
La fine del cerchio magico
L'Associated Press ha scritto che un altro peso massimo del governo Assad, Ali Mamlouk, ex capo dell'apparato di sicurezza siriano, è fuggito in Russia attraverso l'Iraq, mentre il figlio è passato attraverso il Libano prima di partire per un'altra destinazione. E ancora: Bouthaina Shaaban, ex traduttrice di Hafez Assad, il padre di Bashar, è fuggita in Libano e si è poi recata ad Abu Dhabi; Kifah Mujahid, capo delle Brigate Baath, l'ala militare dell'ex partito al governo in Siria, è fuggito in Libano in barca.
Ihab Makhlouf, cugino di Assad e importante uomo d'affari, è invece stato ucciso il 7 dicembre mentre cercava di fuggire da Damasco. Suo fratello gemello, Iyad, è rimasto ferito nello stesso incidente. Il loro fratello maggiore, Rami Makhlouf, un tempo considerato l'uomo più ricco della Siria, è riuscito a sopravvivere. Diverse altre figure vicine al governo di Assad - tra cui Ghassan Belal, capo dell'ufficio di Maher, e gli uomini d'affari Mohammed Hamsho, Khalid Qaddur, Samer Debs e Samir Hassan - sarebbero entrate in Libano.
Le nuove autorità in Siria hanno invece arrestato Mohammed Kanjo Hassan, ritenuto responsabile di numerose condanne a morte nella famigerata prigione di Saydnaya vicino a Damasco. Segnata da scontri mortali, l'operazione per arrestare il generale è stata lanciata dalle forze di sicurezza a Tartous, nell'ovest del Paese. Per il cerchio magico di Assad – o quel che ne rimane - si prospettano dunque tempi durissimi.
Molti dei nomi citati sono ricercati dall'Interpool e figurano sulla lista nera dei governi occidentali. Le autorità libanesi hanno ricevuto un avviso proprio dell'Interpol che trasmetteva una richiesta degli Stati Uniti di arrestare Jamil Hassan e consegnarlo alle autorità statunitensi...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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