"I soldi di X per Gaza e Israele": l'ultima mossa di Musk

Il magnate ha annunciato questa sua decisione su X: parte dei ricavi del suo social andranno agli operatori sanitari che lavorano sul territorio di guerra

"I soldi di X per Gaza e Israele": l'ultima mossa di Musk
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Prosegue il violento scontro fra Israele e Hamas che tiene il mondo con il fiato sospeso: in merito alla drammatica situazione in Medio Oriente, anche Elon Musk ha deciso di fare la propria parte, annunciando oggi che tutti i ricavi derivati dalla pubblicità inserita nella sua piattaforma social X (ex Twitter) e dagli abbonamenti associati alla guerra a Gaza verranno devoluti a quegli enti che da settimane si adoperano per prendersi cura dei feriti. Le donazioni, dunque, andranno sia agli ospedali di Israele che alla Croce Rossa/mezzaluna di Gaza, indiscriminatamente.

L'annuncio di Musk

Il Ceo di X ha annunciato questa novità sul proprio social, informando così i suoi utenti. "X Corp donerà tutti i ricavi derivanti dalla pubblicità e dagli abbonamenti associati alla guerra a Gaza agli ospedali in Israele e alla Croce Rossa/Mezzaluna di Gaza", si legge nel post pubblicato dal magnate.

A confermarlo anche i suoi collaboratori. Andrew Bates, portavoce di Elon Musk, ha infatti dichiarato che la società condanna"con la massima fermezza questa ripugnante promozione dell'odio antisemita e razzista, che va contro i nostri valori fondamentali come americani". Ecco quindi che X provvederà a inviare i propri ricavi nelle zone di guerra in cui vi è più bisogno, assistendo il personale sanitario che adesso più che mai necessità di risorse.

Le accuse di antisemitismo

Di recente Elon Musk è stato duramente attaccato per essersi espresso a favore di un post contenente retorica antisemita. Un'azione che ha scatenato la dura reazione della Casa Bianca.

A tal proposito, il 22enne ebreo Benjamin Brody ha avviato una causa per diffamazione contro il capo di X. Una causa da 1 milione di dollari. Musk è stato accusato di aver incrementato false teorie che lo vedevano legato a un gruppo neonazista. Parlando con la Cnn, il giovane ha spiegato che le bugie diffuse sono arrivate a rovinargli la vita, tanto che lui e sua madre si sono visti costretti a fuggire di casa per timore di essere assaliti.

Mark Bankston, avvocato di Brody, ha dichiarato: "Questo caso colpisce al cuore di qualcosa che penso stia andando davvero storto

in questo paese. Ossia quanto le persone potenti e influenti sono fin troppo sconsiderate riguardo alle cose che dicono su soggetti privati che non hanno fatto nulla per attirare questa attenzione".

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