Tra l’ombra del possibile intervento russo e la pista di un sabotaggio ucraino spunta una clamorosa terza ipotesi: l’azione di una nave cinese, probabilmente involontaria e frutto di una manovra azzardata. Il mistero del guasto che ha messo fuori gioco il gasdotto sottomarino Baltic Connector, l’infrastruttura strategica che collega Finlandia ed Estonia, non è ancora stato risolto. Nel corso delle indagini, attualmente in corso, le autorità finlandesi hanno però recuperato quella che potrebbe essere la causa dell’incidente. Ovvero: l’ancora di una nave portacontainer di Pechino, che risulterebbe essere la responsabile dello squarcio sul gasdotto e dei danni inflitti ad un cavo in fibra ottica e ad un secondo cavo che unisce Svezia e Finlandia.
L’ipotesi della nave cinese
Il National Bureau of Investigation (Nbi), un ramo della polizia finlandese, ha affermato di disporre di prove e dati secondo i quali la colpevole del danneggiamento del Baltic Connector coinciderebbe con la nave mercantile Newnew Polar Bear, battente bandiera di Hong Kong. Il sovrintendente Risto Lohi, capo delle indagini dell'Nbi, ha dichiarato che, durante le ricerche, sui fondali marini è stata rinvenuta una scia di trascinamento larga da 1,5 a 4 metri che porta fino al punto del danno sul gasdotto.
Questa traccia sarebbe stata causata da un'ancora di 6 tonnellate recuperata dalla Marina di Helsinki e appartenente alla suddetta Newnew Polar Bear. "Ci sono tracce nell'(ancora) che indicano che è entrata in contatto con il gasdotto", ha detto Lohi. Come se non bastasse, la rotta e il posizionamento della nave cinese nel Mar Baltico erano in linea con l’ora e il luogo del guasto capitato al gasdotto. Se l’incidente è stato intenzionale, non intenzionale o causato da una “cattiva navigazione” sarà oggetto della fase successiva dell’indagine, ha spiegato Helsinki.
I sospetti della Finlandia
I sospetti della Finlandia sono dunque ricaduti sull’imbarcazione Newnew Polar Bear. Le ultime foto pubblicate dalla nave, che ha fatto scalo nel porto di San Pietroburgo in Russia durante il suo viaggio nel Mar Baltico, mostrano l’assenza di una delle sue ancore. Secondo il sito Marine Traffic il mezzo starebbe attualmente navigando nelle acque settentrionali russe per rientrare in Cina attraverso la rotta del Mare del Nord. Gli investigatori finlandesi hanno affermato di aver tentato più volte di contattare il capitano della nave senza successo, e ora, ha fatto sapere l’Associated Press, starebbero collaborando con le autorità cinesi per risolvere il caso.
Un portavoce del ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che Pechino ha chiesto un’indagine "obiettiva, equa e professionale" sui danni al Baltic Connector, sottolineando che la nave cinese sospettata di aver provocato il guasto stava "navigando normalmente" nel momento dell’incidente.
La rotta del Nord
La Newnew Polar, lunga 169 metri e dotata di uno scafo rinforzato per affrontare i ghiacci, è salpata nei giorni scorsi dal porto dell’enclave russo di Kaliningrad.
Lo scorso luglio, era salpata per un viaggio di sei settimane utilizzando la rotta del Nord transitante sotto l’Artico, la stessa che Russia e Cina potrebbero sfruttare per incrementare i loro commerci, e che Pechino
potrebbe iniziare ad adottare in pianta stabile per raggiungere i mercati europei. In attesa di capire cosa è accaduto, i lavori di riparazione del Baltic Connector richiederanno almeno sei mesi di tempo.
Finnish Navy investigators find a damaged anchor on seabed near the broken Finnish-Estonian #Balticconnector gas pipeline.
— Navy Lookout (@NavyLookout) October 24, 2023
The Chinese-owned container ship MV Newnew Polar Bear was at the site around the time of the incident - seen later in the Port of Arkhangelsk with… pic.twitter.com/Wtz5Bck1DU
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