Corea del Nord, le foto satellitari incastrano Kim Jong-un. "Ha violato l'armistizio"

Secondo quanto rivelato da alcune immagini satellitari la Corea del Nord avrebbe rafforzato i propri confini ripulendo una striscia di terra di 1,8 miglia incastonata nel cuore della Zona demilitarizzata. Alta tensione tra le due Coree

Corea del Nord, le foto satellitari incastrano Kim Jong-un. "Ha violato l'armistizio"
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Sta succedendo qualcosa di strano nei pressi del 38esimo parallelo, la frontiera geografica che separa le due Coree ancora tecnicamente in guerra tra loro. A giudicare da alcune immagini satellitari scattate e diffuse da Planet Labs, pare che la Corea del Nord abbia rafforzato i propri confini ripulendo una striscia di terra di 1,8 miglia incastonata nel cuore della Zona demilitarizzata (DMZ). Si dà però il caso che l'accordo di armistizio che ha posto fine alla guerra di Corea nel 1953 vieti tassativamente l'attività militare all'interno della DMZ, un cuscinetto di 2,5 miglia nel quale entrambi i Paesi devono "ritirare tutte le loro forze militari, rifornimenti ed equipaggiamenti dalla zona smilitarizzata".

Cosa succede tra le due Coree

La Corea del Nord potrebbe quindi aver violato l'armistizio? Come ha spiegato il sito Nk News, tecnicamente sia il Nord che il Sud non hanno rispettato le clausole contenute nell'accordo ultra decennale. Anche la Corea del Sud, ad esempio, mantiene posti di guardia armati dentro la DMZ. In ogni caso, le immagini satellitari citate mostrano un aspetto curioso: lo scorso 25 aprile la striscia di terra sgombrata dai militari nordcoreani era ancora coperta da vegetazione. La sua trasformazione, dunque, è avvenuta nelle settimane successive, presumibilmente a maggio.

Un tratto significativo di quest'area si estende per oltre mezzo miglio all'interno della DMZ e segue un crinale montuoso proprio di fronte all'Osservatorio dell'Unificazione di Goseong della Corea del Sud. Durante una visita all'osservatorio, il mese scorso, si potevano vedere lavoratori nordcoreani indossare uniformi militari, in piedi, in una parte dell'area sgombrata. In risposta alle domande sul disboscamento, il Comando delle Nazioni Unite (UNC) ha ammesso che "la Corea del Nord ha recentemente perseguito misure per rafforzare i suoi confini".

La mossa di Kim

"Siamo a conoscenza delle attività all'interno della DMZ", ha spiegato l'UNC, aggiungendo che "non commenterà aree o attività specifiche" a causa delle discussioni in corso con il governo della Corea del Sud. "Se l’intento di spogliare la terra è quello di consentire un disparato accumulo di forze militari, allora questo non sarebbe consentito", ha continuato l’UNC che tuttavia "non valuta che l’intento di questa deforestazione sia quello di consentire tale accumulo".

Steve Tharp, un tenente colonnello in pensione dell'esercito americano che ha lavorato nella Joint Security Area per sei anni, ha ricordato a NK News che l'attività militare all'interno della DMZ è vietata dall'accordo di armistizio che ha posto fine alla Guerra di Corea del 1950-53.

Tensione in aumento

Certo è che la mossa di Kim Jong Un di chiedere ai suoi uomini di liberare il territorio all'interno della DMZ rimane poco chiaro. Arriva dopo che lo stesso leader nordcoreano ha ordinato ai funzionari di rivedere la "ridefinizione dei confini della Corea del Nord" come parte di un radicale cambiamento politico che rifiuta la riunificazione pacifica e sottolinea che le due Coree sono Paesi separati e in guerra tra loro.

La costruzione fa seguito alla conferma che la Corea del Nord ha demolito strutture vicino alle principali strade che collegano alla Corea del Sud e alle notizie che Pyongyang ha anche installato mine in diversi valichi intercoreani. Il servizio di intelligence della Corea del Sud sostiene inoltre che Pyongyang abbia recentemente "demolito parti della linea Donghae", la ferrovia intercoreana che collegava le due Coree lungo il Mare Orientale.

All'inizio di questa settimana, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha sospeso formalmente un accordo militare intercoreano del 2018 in

risposta al lancio da parte della Corea del Nord di palloncini pieni di spazzatura verso la Corea del Sud, consentendo dunque la ripresa delle operazioni militari lungo la DMZ e vicino alle isole di confine della Repubblica di Corea nel Mar Giallo.

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