Hamas guarda al mondo islamico: "Inviateci più armi"

Il gruppo palestinese si rivolge ai Paesi musulmani: servono armi e non solo parole. Nel frattempo, Gaza sarebbe foraggiata con armi cinesi e nordcoreane

Hamas guarda al mondo islamico: "Inviateci più armi"
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A tre mesi dall'attacco a Israele, Hamas fa i conti della serva con i Paesi arabi. Dal suo esilio dorato in quel di Doha, Ismail Haniyeh, il leader del gruppo, ha infatti invitato i Paesi musulmani a fornire armi ai miliziani palestinesi. Lo ha fatto attraverso una trascrizione del suo discorso, poi consegnata ai giornalisti delle principali emittenti.

L'appello di Hamas ai Paesi islamici

"Vediamo Paesi del mondo riversare armi agli occupanti israeliani. È giunto il momento di sostenere la resistenza con le armi, perché questa è non è solo la battaglia del popolo palestinese". Il gruppo islamista, infatti, oltre a voler perorare la causa spirituale palestinese, da settimane cerca di pungolare soprattutto i funamboli del Golfo, sospesi tra la fratellanza islamica e i vantaggiosi rapporti con l'Occidente. Una richiesta che suona ancora più accorata e piccata allo stesso tempo, visto che Hamas avrebbe avuto molta più facilità a procurarsi armamenti che vengono da lontano, lontanissimo: nella guerra contro Israele Hamas starebbe usando armi nordcoreane. Ottenere armi, dunque, dai vicini musulmani prosperi, è una questione di principio e di credibilità per un movimento che mira a fare della causa palestinese la battaglia di tutti i musulmani del mondo.

Armi nordcoreane per Hamas?

La conferma arriva da Seul, in risposta a una richiesta di chiarimenti da parte della Cnn, dopo che l'emittente Voice of America aveva mostrato una foto che mostra parte di un razzo sparato con un lanciarazzi F7 di fabbricazione nordcoreana. Una foto, inclusa nel rapporto, mostrava il lanciagranate F-7 che riportava una combinazione di caratteri e numeri coreani. "La miccia con i caratteri coreani si trova nella sezione centrale del razzo F-7 di fabbricazione nordcoreana", ha confermato l'agenzia di spionaggio sudcoreana alla Yonhap, fornendo una foto del lanciagranate in questione smontato.

L'intelligence sudcoreana (nis), fanno sapere da Seul, "sta raccogliendo e accumulando prove concrete che riguardano la quantità e i tempi della fornitura di armi nordcoreane ad Hamas". Il Nis ha inoltre aggiunto di aver ottenuto, durante una riunione della commissione parlamentare di intelligence, informazioni secondo cui il leader nordcoreano Kim Jong-un avrebbe ordinato di elaborare misure per fornire assistenza a tutto tondo alla Palestina.

Hamas e le armi cinesi

Il sostegno al gruppo islamista, tuttavia, sembra arrivare dall'intero asse anti Occidente. Solo pochi giorni fa, il Telegraph ha riportato la notizia della scoperta di enormi scorte di armi cinesi in quel di Gaza: fucili d'assalto (tra cui i famigerati QBZ), lanciagranate automatici QLZ87, mirini telescopici, cartucce per M16 e apparecchiature per comunicazioni di tipo avanzato. Da questo dettaglio si è spalancato un vaso di Pandora di interrogativi: come sono arrivate quelle armi dalla Cina? Quanto questo aspetto rischia di infrangere i rapporti delicati fra Cina e Israele?

Le Idf, sebbene confermino queste dotazioni in mano ad Hamas, tenderebbero a smentire le ipotesi che questo tipo di armamento sia giunto direttamente da Pechino: tuttavia, è indubbio, che queste forniture avrebbero fatto compiere un salto di qualità alla capacità offensiva di Hamas.

Secondo l'intelligence israeliana queste armi non erano mai state ritrovate prima nei covi di Hamas, tantomeno in queste quantità: da qui, il sospetto che proprio in questi ultimi mesi la rete di approvvigionamento del gruppo si stia allargando come mai prima d'ora, il che farebbe presumere la mediazione di un attore statale. Indiziata numero uno, l'Iran, che potrebbe aver fatto da mediatore nelle forniture: d'altra parte la Cina possiede dei legami storici a proposito di armamento e addestramento delle fazioni palestinesi.

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