Cosa c'entrano la Siria, il gruppo Wagner e la Corea del Nord? Per capirlo bisogna leggere un report delle Nazioni Unite di 615 pagine. Lo stesso nel quale si sostiene che alcuni cittadini russi legati alla citata compagnia di mercenari e funzionari nordcoreani incaricati da Kim Jong Un avrebbero cospirato in Siria per orchestrare non meglio specificati trasferimenti di armi da Pyongyang al Cremlino. Stando alle ricostruzioni contenute nel documento, Pavel Shevelin, Valeriy Chekalov e Rim Yong Hyok, quest'ultimo dirigente della Korea Mining Development and Trading Corporation, avrebbero organizzato l'operazione nel periodo compreso tra il 2022 al 2023.
Contrabbando di armi via Siria?
Secondo quanto riportato dal sito Nk News, sappiamo poco o nulla del passato di Shevelin. Diverso il discorso riguardante Chekalov, che ha attirato l'attenzione internazionale grazie ai suoi stretti legami con il defunto capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin. Pare, infatti, che lo stesso Chekalov fosse un confidente di Prigozhin, e che gestisse persino diverse società affiliate alle imprese del "signore della guerra". Imprese che, da quanto fin qui ipotizzato, avrebbero avuto il ruolo di essere subappaltatrici per il ministero della Difesa russo. In ogni caso, Chekalov è morto insieme a Prigozhin in un incidente aereo lo scorso agosto.
Chris Monday, un esperto di economia russa presso l’Università di Dongseo, ha affermato che il gruppo Wagner probabilmente ha bisogno della Siria come canale da utilizzare per inviare le armi nordcoreane a Mosca. Interrogate in merito alle accuse, le autorità russe hanno chiesto alla Commissione delle Nazioni Unite che ha sollevato la questione di fornire "informazioni più dettagliate" sui due individui, sottolineando la necessità di "condurre un’indagine approfondita, chiarire tutte le circostanze, identificare i sospetti e organizzare un processo se vengono individuati motivi sufficienti".
Le accuse e il rapporto tra Kim e Putin
Secondo le intelligence di Stati Uniti e Corea del Sud gli affari tra Russia e Corea del Nord starebbero andando a gonfie vele. Putin avrebbe sborsato svariati miliardi di dollari per acquistare armi da Pyongyang. Nelle scorse settimane, Seoul ha spiegato che Kim Jong Un avrebbe autorizzato la spedizione di molteplici container verso la Russia che potrebbero contenere ingenti quantità di proiettili di artiglieria, consentendo così a Vladimir Putin di continuare il suo assalto all'Ucraina mentre le scorte di munizioni di Kiev diminuiscono.
L'Ucraina sostiene che la Corea del Nord abbia fin qui trasferito alla Russia 1,5 milioni di proiettili di artiglieria e un numero imprecisato di missili. Mosca e Pyongyang continuano invece a respingere al mittente ogni accusa. Nel frattempo, le immagini dei satelliti commerciali hanno mostrato navi mercantili fare la spola tra il porto nordcoreano di Najin e quello di Dunay. La Casa Bianca ha affermato di aver monitorato alcune di queste spedizioni mentre viaggiavano su rotaia attraverso la Russia per essere immagazzinate in depositi controllati da Mosca e situati vicino al fronte ucraino.
Nel frattempo, ricordiamo che la Russia ha fatto ricorso la scorsa settimana al proprio diritto di veto presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, causando la chiusura della commissione di esperti incaricata di vigilare sul rispetto delle sanzioni a carico della Corea del Nord.
Il voto tenuto dal Consiglio di sicurezza doveva servire a prorogare l'autorizzazione su cui poggiavano le attività del gruppo di esperti. In favore della proroga hanno votato 13 Paesi su 15: la Cina si è astenuta, mentre la Russia, membro permanente del Consiglio di sicurezza, ha opposto il veto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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