"L'Europa dovrà pagare dei dazi. Quei soldi serviranno per abbassare il debito pubblico Usa". Donald Trump ha scelto il World Economic Forum di Davos per annunciare all'Unione europea alcuni dei punti chiave della propria agenda politica. In primo piano ci sono le tanto chiacchierate tariffe che il presidente degli Stati Uniti potrebbe presto imporre sull'Ue. "L'Unione Europea tratta gli Stati Uniti molto male e ho grandi lamentele da fare", ha dichiarato il tycoon, in videocollegamento, riferendosi a Bruxelles. Trump ha quindi promesso che la sua amministrazione effettuerà un maxi taglio delle tasse e ha invitato i leader aziendali mondiali a produrre nel Paese: "Venite qui a produrre, e noi vi daremo tra le tasse più basse del mondo. Ma se non venite a produrre in America, che è un vostro diritto, allora, molto semplicemente, dovrete pagare dazi doganali che porteranno centinaia di miliardi di dollari nelle nostre casse". Il leader repubblicano ha quindi definito l'industria green "un imbroglio" ed espresso la volontà di incontrare Vladimir Putin per facilitare la fine della guerra in Ucraina.
Trump contro l'Ue
Sono tantissimi i temi affrontati da Trump a Davos. Il bersaglio principale di The Donald è coinciso con l'Unione europea. "Amo l'Europa, amo i Paesi europei, ma trattano gli Stati Uniti in modo molto ingiusto con le tasse che impongono", ha dichiarato il nuovo presidente Usa. "Gli amici in Europa hanno una grande tassa e una tassa sull'Iva, ed è una tassa sostanziale. In sostanza, non accettano i nostri prodotti agricoli o le nostre auto. Mettono dazi sulle cose che vogliamo fare", ha aggiunto Trump lasciando intendere che piazzerà dazi sull'export Ue.
Sempre in merito alle tariffe, il tycoon ha svelato la volontà di attuare il "grande taglio delle tasse della storia degli Stati Uniti" così da attrarre imprese e aziende. "Sotto la mia amministrazione, non ci sarà posto migliore sulla terra per creare lavoro e costruire fabbriche che qua, nei cari vecchi Usa", ha proseguito lo stesso Trump sventolando, anvora una volta, lo spauracchio dei dazi all'indirizzo dei leader aziendali riuniti a Davos (e non solo). "Se non producete i vostri prodotti in America, che è una vostra prerogativa, allora molto semplicemente dovrete pagare un dazio", ha chiosato il presidente appena insediatosi alla Casa Bianca.
L'"imbroglio" del Green deal
Sul fronte green, Trump ha parlato senza mezzi termini di "imbroglio". "L'Europa produce milioni di auto e le esporta da noi ma rende difficile comprare le nostre e il green deal per quanto riguarda le auto è un imbroglio, uno deve poter comprare le auto che vuole", ha spiegato il tycoon criticando il lungo tempo che occorre per avere un progetto approvato in Europa e ha ricordato un progetto che aveva in Irlanda. "In Irlanda mi diedero approvazione in una settimana ma poi mi dissero che serviva anche l'ok dell'Unione e sarebbero serviti 5 o 6 anni. Ho rinunciato. Amo l'Europa e i paesi europei ma il processo è troppo lungo e devono accelerarlo", ha affermato.
La richiesta ai membri Nato e la guerra in Ucraina
Trump ha dichiarato di voler chiedere a tutte le nazioni della Nato di aumentare la spesa per la Difesa al 5% del Pil, "che è quello che sarebbe dovuto succedere anni fa". Sul fronte della guerra in Ucraina il leader repubblicano si è detto disponibile ad incontrare Putin "per evitare ulteriori perdite di vite umane" e fermare la guerra in Ucraina.
Kiev, ha proseguito ancora The Donald, sarebbe tra l'altro "pronta ad un accordo" per far cessare il conflitto. "Auspicabilmente anche la Cina può aiutare a fermare la guerra tra Russia e Ucraina", ha fatto sapere parlando del dossier cinese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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