L'Ucraina accusa l'Ungheria: "Tiene i nostri ex prigionieri isolati"

Gli ex prigionieri sono originari dalla regione ucraina della Transcarpazia, al confine con l'Ungheria, dove vive una minoranza etnica magiara. Kiev fa sapere di non riuscire a contattarli in alcun modo

L'Ucraina accusa l'Ungheria: "Tiene i nostri ex prigionieri isolati"
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Sale la tensione tra Kiev e Budapest. Oggetto della contesa è la vicenda di undici ex prigionieri di guerra ucraini trasferiti dalla Russia in Ungheria. Gli stessi con i quali le autorità dell'Ucraina non riescono ad entrare in contatto. Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleh Nikolenko, ha dichiarato che non c'è stato modo di ovviare al problema. Da qui le scintille con la nazione ungherese.

Tensione tra Ucraina e Ungheria

"Tutti i tentativi da parte di diplomatici ucraini di stabilire contatti diretti con i cittadini ucraini sono stati senza successo. Tutto ciò, assieme ad informazioni ricevute da alcuni familiari, indicano che le assicurazioni delle autorità ungheresi sullo stato di libertà dei difensori ucraini in Ungheria non corrisponde a realtà", ha spiegato Nikolenko, citato da European Pravda.

Secondo Nikolenko, gli undici sarebbero di fatto "tenuti in isolamento", non avrebbero accesso a fonti aperte d'informazione, comunicherebbero con le famiglie "solo in presenza di altre persone" e gli sarebbe stato negato il contatto con l'ambasciata dell'Ucraina. "I tentativi di parte ucraina di stabilire un dialogo costruttivo con le autorità ungheresi tramite canali ufficiali sono stati sfortunatamente ignorati", ha aggiunto Nikolenko.

Il ministero degli Affari Esteri di Kiev ha fatto presente che queste azioni di Budapest mettono in dubbio i motivi umanitari da essa dichiarati per il trasferimento degli ucraini in Ungheria. E che possono inoltre qualificarsi come una violazione delle disposizioni della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. L'Ucraina ha quindi fatto appello alla parte ungherese con la richiesta di consentire immediatamente al console ucraino di visitare i prigionieri di guerra in modo che potesse valutare le loro condizioni fisiche e psicologiche, informarli dei loro diritti, nonché fornire urgenti assistenza consolare.

La replica di Budapest

Gli ex prigionieri sono originari dalla regione ucraina della Transcarpazia, al confine con l'Ungheria, dove vive una minoranza etnica magiara. Le circostanze del loro trasferimento in Ungheria, annunciato una decina di giorni fa dalla chiesa ortodossa russa e dal vice primo ministro ungherese per gli affari ecclesiastici, Zholt Shemien, non sono state ben chiarite.

Gergely Gulyas, il capo di stato maggiore del primo ministro ungherese Viktor Orban, ha dichiarato che Budapest ha informato le autorità ucraine del trasferimento, dopo l'arrivo degli 11 soldati in Ungheria. "Non sono considerati prigionieri di guerra in senso legale, in quanto sono stati rilasciati in Russia, dopo di che la Chiesa ortodossa, in collaborazione con il servizio di beneficenza maltese (ungherese) li ha trasportati in Ungheria", ha detto Gulyas in una conferenza stampa.

"Ciò è conforme sia al diritto internazionale che alla pratica", ha affermato Gulyas. "Naturalmente è stata una situazione speciale perché sono arrivati qui di loro spontanea volontà", ha aggiunto. "Possono anche lasciare il Paese liberamente in qualsiasi momento di loro spontanea volontà, non li controlliamo né monitoriamo, sono completamente liberi", ha quindi evidenziato, concludendo che quelli del gruppo che non avevano la cittadinanza ungherese avevano ottenuto lo status di rifugiato.

Il tema è particolarmente rilevante.

A causa di una faida di lunga data con Kiev sui diritti delle minoranze nella regione della Transcarpazia, ha sottolineato The Moscow Times, Budapest aveva infatti promesso di ostacolare gli sforzi di Kiev verso l'adesione all'Ue e alla Nato.

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