I punti chiave
La tempesta è passata, o almeno, è calata d'intensità. Dopo sei notti consecutive di gravi e violente proteste esplose in tutta la Francia, Emmanuel Macron ha deciso di concentrarsi, da un lato, sulla "ricostruzione" delle città travolte dalla rabbia dei rivoltosi, e dall'altro sulla punizione dei colpevoli. Per quanto riguarda il primo punto, il capo dell'Eliseo ha annunciato una "legge di emergenza" per per accelerare la ricostruzione di edifici, arredo urbano e mezzi di trasporto distrutti durante le proteste.
La legge di Macron
Macron ha introdotto la legge nel bel mezzo di un incontro all'Eliseo con i circa 250 sindaci delle città colpite dai disordini. Ha spiegato che il provvedimento dovrà consentire la rapida ricostruzione delle infrastrutture distrutte durante le notti di sommossa. "Presenteremo una legge d'emergenza per evitare qualsiasi ritardo per avere una procedura accelerata e ricostruire molto più rapidamente", ha detto il leader francese definendo "una priorità assoluta" l'apertura dei cantieri e il ripristino di un "ordine durevole".
Il capo di Stato ha spiegato che "c'è un problema con le scadenze", e che dunque è necessario "accorciare" i passaggi al fine di procedere con la ricostruzione nel minor tempo possibile. "Saremo decisi e chiari con gli assicuratori, comune per comune", ha assicurato Macron, che ha poi promesso aiuti economici per la riparazione di "strade, stabilimenti comunali, scuole", ma anche impianti di videosorveglianza.
Ricordiamo che gli ultimi disordini sono scoppiati in Francia il 27 giugno, poche ore dopo la morte del 17enne Nahel, ucciso da un poliziotto durante un controllo del traffico a Nanterre. Ne sono seguiti scontri con la polizia, incendi di municipi, scuole, stazioni di polizia e saccheggi di negozi in tutta la Francia, culminati nell'attacco alla casa di Vincent Jeanbrun, sindaco di L'Hay-les-Roses nella Val-de-Marne, prima di un forte calo dei disordini nelle ultime due notti.
Ricostruzione e punizione dei colpevoli
"Anche se è tornata la calma ritengo che non possiamo agire come se nulla fosse successo", ha proseguito Macron, parlando di "mezzi eccezionali" per garantire l'ordine in particolare per la festa nazionale del 13 e 14 luglio.
Il presidente e il governo francesi vogliono inoltre punire gli autori delle violenze, alcuni giovanissimi, ma starebbero ancora studiando le modalità. Un'ipotesi citata dai media potrebbe essere quella di imporre sanzioni pecuniarie ai genitori dei ragazzi. "Dovremmo essere in grado di sanzionare facilmente e finanziariamente le famiglie al primo reato, una sorta di tariffa minima per il primo reato", ha detto.
Macron ha tuttavia dichiarato di voler agire "caso per caso" e "non necessariamente" sospendendo gli assegni familiari. Anche il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond-Moretti, ha puntato il dito contro i genitori, in una circolare inviata alle procure di tutti i tribunali francesi.
"Ogni volta che i genitori possono esercitare la potestà genitoriale e non lo fanno, c'è una responsabilità penale che intendo mettere in pratica", ha dichiarato il ministro, ricordando le pene previste (due anni di reclusione e una multa di 30mila euro).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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