"Malattia combinata". Cosi il Comitato investigativo russo derubrica la morte di Aleksei Navalny nei documenti inviati una settimana fa alla vedova Yulia. Le autorità russe chiudono così il caso, rifiutando di aprire un procedimento penale in relazione alla morte dell'oppositore, avvenuta a febbraio scorso nel carcere di massima sicurezza di Kharp.
Secondo la conclusione dell'esame forense del Comitato, la causa della morte del condannato Navalny è stata una malattia combinata, ovvero un concorso tra ipertensione con danno vascolare e agli organi, miocardiosclerosi diffusa, complicata dallo sviluppo di edema cerebrale, fibrillazione ventricolare, edema polmonare. Una versione che non collima con le prime dichiarazioni delle autorità russe: inizialmente, i media statali russi avevano,infatti, parlato di un "coagulo di sangue" come motivo del decesso, un dettaglio che ora non figura nella versione finale degli inquirenti.
Secondo questi ultimi, dall'autopsia sarebbe emersa tutta una serie di malattie croniche concomitanti. Il documento, fa sapere il team di Navalny sui social, è firmato dall'investigatore Aleksandr Varapaev, lo stesso che aveva minacciato la madre dell'oppositore che non avrebbe rivisto il corpo del figlio se non avesse accettato un funerale in segreto. I documenti menzionano anche le ferite riportate da Navalny quando i medici hanno cercato di rianimarlo attraverso la respirazione artificiale e le compressioni toraciche.
Посмотрите и поделитесь, пожалуйста.
— Yulia Navalnaya (@yulia_navalnaya) August 15, 2024
Это очень важное для меня видеоhttps://t.co/GAakg6jAON
La vedova del dissidente sostiene che il documento contenga solo menzogne e che le tre pagine menzionano ragioni assurde per la sua morte,cercando di occultare le tracce dei suoi aguzzini. Navalnaya, in un video su Youtube ribadisce la tesi secondo cui suo marito è stato ucciso in prigione a Kharp, chiedendo che venga aperto un procedimento penale e che tutti i documenti medici e gli effetti personali siano consegnati alla famiglia.
La vedova tra l'altro sottolinea la più importante delle evidenze: un disturbo del ritmo cardiaco non può essere determinato postumo e che il marito non aveva mai avuto problemi cardiaci noti durante la sua vita, essendo tenutosi sempre in forma e allenato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.