Salta il voto sull'adesione della Svezia: la mossa ungherese che blocca la Nato

L'Ungheria ha posticipato ancora il voto sulla ratifica dell'adesione della Svezia alla Nato alla sessione parlamentare d'autunno

Salta il voto sull'adesione della Svezia: la mossa ungherese che blocca la Nato
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Il parlamento dell'Ungheria non terrà il voto sull'adesione della Svezia alla Nato la prossima settimana, secondo il programma prestabilito, posticipando ulteriormente il voto sulla ratifica dell'adesione di Stoccolma all'Alleanza Atlantica. Il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha inoltre attaccato duramente Bruxelles condividendo un video sui suoi canali social in occasione del vertice dei leader Ue.

La mossa di Budapest

Una deputata del partito di opposizione ungherese Coalizione democratica, Agnes Vadai, ha dichiarato a Reuters che i parlamentari dei partiti al governo Fidesz e Democrazia cristiana, in una riunione della commissione, non hanno sostenuto l'inserimento del voto nell'ordine del giorno della sessione plenaria del parlamento della prossima settimana. "Il comitato della Camera ha rifiutato di mettere il voto all'ordine del giorno della prossima settimana", ha detto Vadai, aggiungendo che il suo partito proporrà nuovamente un voto lunedì in una sessione completa del parlamento.

Vadai ha spiegato che è "ovvio" che Fidesz deciderà quando programmare il voto a seconda della posizione della Turchia. "Orban si muove in tandem con Erdogan ignorando la sovranità ungherese e rompendo l'unità della Nato", ha aggiunto la stessa deputata, spiegando che, allo stato attuale delle cose, non ci sarà una ratifica prima del vertice della Nato di luglio.

Decisione rinviata

Il parlamento ungherese si riunirà lunedì, martedì e venerdì della prossima settimana, votando diversi progetti di legge tra cui il bilancio 2024. Ricordiamo che il processo di ratifica è rimasto bloccato in parlamento dallo scorso luglio, e che Orban ha espresso, per la prima volta, preoccupazioni sulla richiesta di adesione della Svezia e della Finlandia alla Nato a febbraio.

Tra le varie critiche rivolte, Orban ha accusato entrambi i Paesi scandinavi di diffondere "vere e proprie bugie" sullo stato di salute della democrazia e dello stato di diritto in Ungheria, sebbene i legislatori ungheresi abbiano approvato l'offerta della Finlandia a fine marzo.

Ribadendo la posizione della Turchia, Erdogan ha detto domenica al segretario generale della Nato che la Svezia deve fermare le proteste dei sostenitori del fuorilegge Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) a Stoccolma e ottenere così il via libera per aderire all'alleanza.

L'attacco di Orban

A rendere il clima ancora più incandescente c'ha pensato lo stesso Orban pubblicando un filmato per attaccare Bruxelles. "Qui a Bruxelles tutti si stanno facendo una domanda: dove sono i soldi? La Commissione ha presentato una proposta di aumento del budget chiedendo agli Stati membri di pagare altri miliardi di euro. Come siamo arrivati a questa situazione? Come ha fatto l'Unione europea a finire sull'orlo della bancarotta? Vogliono 50 miliardi dagli Stati membri per darli all'Ucraina, mentre non possono nemmeno spiegare dove sono i soldi che abbiamo dato finora", ha tuonato Orban.

"Vogliono più soldi dagli Stati membri per pagare gli interessi sui prestiti Ue presi in precedenza", ha poi detto il primo ministro ungherese riferendosi al Next Generation Eu. "Si tratta dei prestiti dei quali finora Polonia e Ungheria non hanno visto nemmeno un centesimo", ha lamentato il premier. "Vogliono da noi anche più soldi per la migrazione, ma non per la protezione dei confini, bensì per far arrivare altri migranti", ha sottolineato Orban.

"E, ovviamente, non si sono dimenticati delle loro tasche: stanno chiedendo miliardi di euro per aumentare i salari dei burocrati di Bruxelles", ha detto il leader ungherese. Intanto l'adesione della Svezia alla Nato è sempre congelata.

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