Ci sono da segnalare movimenti sospetti nel Mar Cinese Meridionale e Orientale, epicentro delle principali tensioni che attanagliano l'Indo-Pacifico. La Cina ha infatti spostato in loco una significativa potenza di fuoco, tra due portaerei, navi da guerre anfibie e cacciatorpedinieri, impegnati in esercitazioni oppure in test di prova. Per la prima volta, in particolare, Pechino ha condotto manovre militari nella Zona economica esclusiva delle Filippine e schierato la portaerei Shandong e il suo gruppo d'attacco nei pressi delle acque controllate da Manila. Nei giorni scorsi, inoltre, il Dragone ha annunciato operazioni simultanee nel Mar Cinese Meridionale, Mar Cinese Orientale e Mar Giallo, a conferma del dinamismo del Paese.
Cosa succede nel Mar Cinese Meridionale
Impossibile non partire dalla portaerei Shandong, che ha sfiorato le Filippine settentrionali durante il suo viaggio verso il Pacifico occidentale, dove è attesa per effettuare esercitazioni. Taiwan ha segnalato il movimento del gigante dei mari e riferito che decine di velivoli si sono uniti alla nave. Taipei ha parlato di 36 aerei militari cinesi, tra cui caccia J-16 e bombardieri H-6 con capacità nucleare.
Il ministro della Difesa di Taiwan, Wellington Koo, ha affermato di avere "piena conoscenza" dei movimenti della nave. "Non è passata attraverso il canale di Bashi", ha affermato, riferendosi al corso d'acqua che separa Taiwan dalle Filippine, e che è la rotta abituale seguita dalle navi e aerei da guerra cinesi quando si dirigono verso il Pacifico. "Si è spinta ancora più a sud, attraverso il canale di Balintang, fino al Pacifico occidentale", ha specificato Koo, parlando di una via d'acqua tra le isole Batanes e Babuyan nelle Filippine.
Allo stesso tempo Pechino ha dislocato per la prima volta navi anfibie Hainan Type 075 nei pressi delle contese Isole Spratly, per condurre esercitazioni insieme alla citata Shandong. Di pari passo, sono stati schierati tutti e quattro i cacciatorpedinieri Type 055 del Teatro del Comando Orientale dell'esercito cinese.
Portaerei e navi da guerra
Secondo quanto riferito dall'agenzia russa Tass, la Russia avrebbe preso parte ad alcune manovre militari insieme alla Cina. Pare che la corvetta russa Sovershennyi e non meglio specificate navi da guerra cinesi abbiano condotto manovre di addestramento volte a "ispezionare un'imbarcazione sospetta durante un pattugliamento navale congiunto nel Mar delle Filippine". Nelle scorse settimane, invece, Pechino ha dispiegato in mare un cacciatorpediniere lanciamissili Type 052C, l'Haikou, insieme a tre degli otto cacciatorpedinieri Type 055 (classe Renhai), lo Xianyang, lo Zunyi e lo Yan'an, per sei giorni di addestramento.
Tornando al presente, invece, la terza e più avanzata portaerei cinese, la Fujian, ha intrapreso la sua terza prova in mare. Secondo l'emittente statale CCTV, la prima prova, condotta tra il primo e l'8 maggio, si è concentrata sulla verifica dell'affidabilità e della stabilità dei sistemi di propulsione ed elettrici della nave. I dettagli del secondo esperimento, iniziato il 23 maggio e durato 20 giorni, non sono stati ancora resi noti; sarebbero tuttavia andati in scena test approfonditi sui sistemi di propulsione della portaerei e sulla sua capacità di effettuare virate strette.
Chiaro l'obiettivo della Cina: aumentare la pressione sui partner Usa nelle aree
contese del Mar Cinese Meridionale e Orientale. O meglio: far capire a Washington che il Dragone non ha alcuna intenzione di fare concessioni o passi indietro in una regione, l'Indo-Pacifico, considerata altamente strategica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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