"Occupazione illegittima". Nuovo attacco della Corte Onu a Israele. Ira di Netanyahu: "Falsa decisione"

La Cig ha espresso un pronunciamento non vincolante secondo cui Israele ha abusato del suo status di potenza occupante. L'estrema destra religiosa ha reagito chiedendo l'annessione di vaste parti della Cisgiordania

"Occupazione illegittima". Nuovo attacco della Corte Onu a Israele. Ira di Netanyahu: "Falsa decisione"
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La Corte internazionale di giustizia continua la sua battaglia contro Israele. Il massimo tribunale della Nazioni unite ha dichiarato che la presenza dello Stato ebraico nei territori palestinesi è “illegittima” e dovrebbe essere interrotta “il più rapidamente possibile”, risarcendo i danni causati nel corso dei decenni. Il pronunciamento non è vincolante e difficilmente avrà un impatto sulla politica di Tel Aviv.

Secondo la Corte, Israele avrebbe abusato del suo status di potenza occupante in Cisgiordania e Gerusalemme Est, attuando politiche di annessione, imponendo un controllo permanente e costruendo insediamenti, rendendo dunque “illegale la presenza di Israele nei territori palestinesi occupati”. Il presidente del tribunale Nawaf Salam, ha letto per circa un'ora il parere completo della commissione, composta da 15 giudici provenienti da tutto il mondo. Secondo la Cig, “il trasferimento da parte di Israele di coloni in Cisgiordania e a Gerusalemme e il mantenimento della loro presenza da parte di Israele sono contrari all'articolo 49 della Quarta Convenzione di Ginevra”. La Corte ha anche affermato di aver notato con “grave preoccupazione” che la politica dello Stato ebraico in materia di insediamenti si sta espandendo e che l’utilizzo da parte di Tel Aviv delle risorse naturali è “incoerente” con i suoi obblighi di diritto internazionale in qualità di potenza occupante.

La reazione delle autorità israeliane è stata immediata. “Il popolo ebraico non è occupante nella propria terra, né nella nostra capitale eterna Gerusalemme, né nella terra dei nostri antenati in Giudea e Samaria”, ha tuonato il primo ministro Benjamin Netanyahu. “Nessuna falsa decisione all'Aja distorcerà questa verità storica, così come non può essere contestata la legalità degli insediamenti israeliani in tutti i territori della nostra patria”. Ancora più dure le posizioni dell’ultra destra religiosa, pilastro dell’attuale esecutivo ebraico. I ministri Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir hanno rilasciato dichiarazioni con le quali hanno chiesto l’annessione di vaste parti della Cisgiordania in risposta alla sentenza della Corte dell’Aja.

Il tema dei coloni è da mesi al centro del dibattito internazionale per quanto riguarda la situazione in Medio Oriente e sarà un punto cardine di eventuali discussioni future riguardo alla

creazione di una nazione palestinese, un’eventualità a cui l’attuale governo israeliano si è più volte opposto fermamente sottolineando che equivarrebbe alla formazione di uno Stato terrorista.

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