La profezia di Prigozhin prima di morire: "Come un aereo..."

Le inquietanti parole dell'ex capo della Wagner in un'intervista pubblicata due mesi prima del tentato "golpe" del 23 giugno scorso. Si accendono le teorie del complotto

La profezia di Prigozhin prima di morire: "Come un aereo..."
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Evgenij Prigozhin sapeva che sarebbe morto? Mentre in Russia è stata certificata la sua scomparsa dopo l'analisi del Dna dei corpi rinvenuti vicino ai rottami del jet Embraer Legacy 600 schiantatosi mercoledì scorso, ora ad animare il dibattito sulle sorti dell'ormai ex capo della Wagner è un "nuovo" video rilanciato dal canale Telegram Grey Zone. Il portale vicino ai mercenari russi ha ricondiviso un'intervista datata 29 aprile 2023 rilasciata da Prigozhin a un blogger russo. "Non mentirò, devo dire onestamente che la Russia è sull'orlo del disastro, e se le viti non saranno strette adeguatamente, l'aereo si sgretolerà in volo", rivela il comandante dei miliziani che il 23 giugno hanno quasi marciato sulla capitale russa per protestare contro le decisioni del ministero della Difesa.

Le reazioni dei "fan" della Wagner

"Oggi abbiamo raggiunto il punto di ebollizione", prosegue, dicendosi pronto a essere ucciso piuttosto che mentire. "Perché sono onesto? Perché non ho alcun diritto di fronte a quelle persone che vivranno ulteriormente in questo paese: ora mentono". Nelle reazioni al filmato visto da quasi mezzo milione di persone e disponibili nei commenti lasciati aperti dal canale, si riflettono le principali teorie e tesi sull'incidente del 23 agosto.

"Evgenij Viktorovich, basta così, è ora di tornare", commenta un suo sostenitore, alludendo all'ipotesi che il miliardario russo possa aver organizzato una messinscena fingendo la sua scomparsa, come alcuni già credevano nel 2019 in Africa. D'altronde, occorre ricordarlo, Prigozhin ha sempre negato il suo coinvolgimento dietro alle azioni dei combattenti attivi dal 2014 in Siria, Ucraina e Africa nei ruoli più disparati fino all'inizio della guerra nel 2022.

L'ombra di Putin

Altri invece attaccano il Cremlino, secondo loro responsabile della fine del leader della Wagner e sleale di fronte alle promesse fatte per abortire la rivolta armata che avrebbe potuto trascinare un Paese intero nell'incubo della guerra civile. Putin aveva dato agli uomini della Pmc (Private military company) la possibilità di scegliere se arruolarsi nell'esercito, congedarsi o ripararsi in Bielorussia, un patto saltato ieri quando ha firmato il decreto che obbliga tutti i volontari e i membri delle unità territoriali a giurare sulla bandiera russa e dipendere ufficialmente da Mosca.

"Ha rispettato il suo 'gentleman's agreement'. Ha portato i ragazzi in Bielorussia, è uscito dallo spazio mediatico e ha smesso di parlare di Shoigu. Il suo errore è che non ha tenuto conto del fatto che coloro con cui ha fatto un accordo sono topi e feccia e non mantengono mai la parola data. Non c'è bisogno di negoziare con loro, non hanno onore né dignità, sono feccia assoluta", ha evidenziato un utente.

L'inquietante profezia sul suo destino però resta quella pronunciata in un breve video girato a febbraio di

quest'anno. "Andremo tutti all'inferno – commentava Prigozhin all'epoca – ma anche all'inferno saremo i migliori". Una frase usata, non a caso, nel necrologio pubblicato da Grey Zone.

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