Pronomi neutri all'asilo e raccolte fondi per trans a scuola: Scozia ostaggio del gender

Dall'autocertificazione per cambiare sesso alle leggi draconiane contro i critici, Edimburgo continua ad alzare l'asticella

Pronomi neutri all'asilo e raccolte fondi per trans a scuola: Scozia ostaggio del gender
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La Scozia è un Paese in cui si può cambiare sesso con un’autocertificazione, un Paese in cui rischi di passare brutti guai se affermi che esistono solo due generi, insomma è un Paese in cui l’ideologia gender è centrale. Una furia tale da coinvolgere anche i bambini. Non è un caso che negli ultimi mesi si siano moltiplicate le accuse di indottrinamento da parte dei genitori.

L’ideologia riguarda anche i più piccoli, bambini di quattro o cinque anni. Come riportato dal Daily Mail, decine di insegnanti in Scozia hanno obbligato i giovanissimi studenti ad utilizzare pronomi gender neutral quando si rivolgono a loro. L’ordine è di usare pronomi come “they” o “them” (“loro”, ndr) con i docenti non binari. Entrando nel dettaglio, sono almeno 86 i rappresentanti del mondo scolastico a pretendere il pronome “Mx”, anziché “Miss”, “Mrs”, “Ms” o “Mr”. Ma i numeri potrebbero essere molto più elevati, perché alcuni consigli comunali non sono dotati di un registro.

Le polemiche sono diventate rapidamente roventi. Per molti, infatti, gli insegnanti non dovrebbero portare “ideologie contestate” all’interno delle aule. Per molti genitori gli insegnanti sembrano più interessati a essere attivisti Lgbt più che semplici docenti. Marion Calder dell’associazione For Women Scotland ha affermato: "Gli insegnanti non dovrebbero portare ideologie contestate che non hanno più fondamento dell'astrologia in classe". Nella maggior parte dei casi le mamme e i papà dei bambini non vengono nemmeno informati. “Io ho contattato la scuola ma hanno lasciato cadere le mie preoccupazioni”.

Ma non è tutto. Parent Watch Scotland, un altro gruppo di attivisti, ha affermato: “Titoli come ‘Mx’ confondono i bambini delle scuole elementari, nessuno sa come pronunciarlo e troppi insegnanti lo usano come spunto di conversazione per introdurre la loro non binarietà o l’identità di genere. Polemiche tutt’altro che strumentali, considerando che in una scuola scozzese un insegnante ha affermato che esistono almeno 17 generi, mentre sono ormai molteplici le testimonianze di promozione dell’affermazione dell'identità di genere dei bambini senza il consenso dei genitori.

Ma non è tutto. Sempre in Scozia è stata registrata un’altra notizia che ha sollevato un polverone. Una scuola di Glasgow, la Bannerman High School, è finita sotto accusa per aver promosso un evento per raccogliere fondi per acquistare fasce toraciche per i giovani alunni transgender. Parliamo di un capo di abbigliamento spesso utilizzato dalle ragazze per appiattire e nascondere il seno. Non mancano le controindicazioni dal punto di vista medico, come dolori alla schiena e al petto, difficoltà respiratorie e persino costole fratturate.

Campaign Group For Women Scotland ha dichiarato a Sky News che le fasce toraciche sono una "pratica pericolosa" e ha affermato che "è incredibile che la scuola raccolga fondi per pagare questi dispositivi incredibilmente dannosi". L’associazione ha chiesto un intervento repentino, ricordando che si tratta di una pratica pericolosa quanto lo stiramento del seno, illegale nel Regno Unito.

L’iniziativa, promossa dagli studenti più grandi del gruppo per le pari opportunità, è finita nel mirino dei genitori che, complici le preoccupazioni dei genitori, hanno preferito distribuire il denaro raccolto per una serie di attività relative all’uguaglianza. Ma un portavoce del consiglio comunale di Glasgow ha tenuto a precisare: “La Bannerman è orgogliosa di essere una scuola Lgbtq+ gold”.

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