Nuova incursione cinese nello Stretto di Taiwan. Il ministero della Difesa taiwanese ha avvistato 33 aerei e sei navi da guerra di Pechino, precisando che 35 velivoli si sono introdotti nella Zona d'identificazione della difesa aerea (Adiz) locale. Dall'inizio del mese, lo stesso dicastero ha segnalato 101 aerei e 26 navi da guerra nemici nei pressi dell'isola. Le tensioni tra le due sponde dello Stretto si sono intensificate lo scorso 20 maggio, dopo l'insediamento del presidente taiwanese Lai Ching-te, accusato dalla Cina di avere superato i suoi predecessori "nel cammino verso l'indipendenza".
Taiwan sotto pressione
A tenere banco tra le due sponde dello Stretto è una vicenda che riguarda il peschereccio taiwanese Dajinman 88, abbordato e trattenuto da ieri dalle autorità di Pechino. L'Amministrazione marittima cinese ha trattenuto l'imbarcazione al largo delle Isole Kinmen, amministrate da Taipei, secondo quanto riferito dalla Guardia costiera taiwanese, secondo cui l'imbarcazione stava operando nel quadro del divieto di pesca imposto dalla Cina. A seguito del sequestro, Taiwan ha mobilitato la propria Guardia costiera per chiedere alle controparti cinesi il rilascio dei cinque pescatori che si trovavano a bordo, di cui tre erano lavoratori migranti indonesiani.
Il peschereccio è stato quindi trasferito in un porto della Cina. Il vicedirettore generale della Guardia costiera di Taiwan, Hsieh Ching-chin, ha invitato Pechino a spiegare le ragioni del sequestro durante un punto stampa a Taipei, ricordando che, in casi precedenti, i pescatori fermati durante il divieto di pesca imposto dal governo cinese erano stati prontamente rilasciati a seguito del pagamento di sanzioni. La Guardia costiera cinese ha iniziato a condurre regolari pattugliamenti al largo delle Isole Kinmen dallo scorso febbraio, quando due pescatori cinesi sono morti nel tentativo di fuggire dalla Guardia costiera taiwanese. Nel bel mezzo del caso Dajinamn 88 ecco che dalla Cina sono arrivati decine di aerei e navi da guerra per aumentare la pressione sull'isola.
Le mosse della Cina
Facciamo un passo indietro. In risposta al discorso d'insediamento pronunciato da Lai il 20 maggio, il Partito comunista cinese aveva organizzato due giorni di esercitazioni militari attorno all'isola il 23 e 24 maggio, definendole "una punizione" per i "secessionisti" e un monito per le "forze esterne" che interferiscono nel dossier. Il riferimento è soprattutto agli Stati Uniti, che dopo l'insediamento di Lai hanno inviato a Taiwan due delegazioni per rinnovare sostegno alla nuova amministrazione nel quadro delle tensioni con Pechino. La Cina ha inoltre protestato contro le congratulazioni estese dal segretario di Stato Antony Blinken a Lai alla vigilia del suo insediamento, accusandolo di aver "inviato un segnale profondamente sbagliato alle forze separatiste".
Il precedente più fresco risale a otto giorni fa, quando la Cina aveva inviato navi e molteplici aerei da guerra nello Stretto di Taiwan. In quel caso il ministero della Difesa di Taipei aveva avvistato 7 imbarcazioni e 35 velivoli, 33 dei quali si erano introdotti nella Zona d'identificazione della difesa aerea (Adiz) dell'isola.
Dall'inizio del mese, Pechino ha inviato nei pressi della "provincia ribelle" 101 aerei e ben 26 navi da guerra. La tensione tra le parti è salita alle stelle il 26 giugno anche a casa delle scintille in corso nelle vicinanze delle citate Isole Kinmen.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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