Putin viaggerebbe su treno blindato che corre su una linea ferroviaria segreta e parte da stazioni fantasma. È quanto sostiene la testata indipendente russa Proekt Media, che attraverso il social criptato Telegram afferma:"Tutte le principali residenze di Vladimir Putin sono state collegate da linee ferroviarie e nelle vicinanze sono state costruite stazioni segrete".
La ragione di questa scelta sarebbe da attribuire all'elevato livello di sicurezza garantito dal mezzo che in Russia ha sempre avuto una certa consuetudine, e sarebbe la prediletta del capo del Cremlino da quando ha ordinato l'inizio dell'operazione militare speciale - o invasione - dell'Ucraina. Secondo le informazione diffuse dalle testate indipendenti russe, che citano diverse fonti e avrebbero raccolto anche la testimonianza di un ex macchinista che ha lavorato sulla tratta Mosca-San Pietroburgo, il treno privato di Putin è apparentemente "indistinguibile" dai normali convogli delle Ferrovie russe, grigio con la convenzionale striscia rossa, ma le sue carrozze sarebbero tutte blindate, e provviste di particolari antenne per le comunicazioni, oltre ad una serie di vagoni speciali adibiti alla comodità e alla logistica che consentono al vertice del Cremlino e al suo staff di spostarsi da Mosca alla svariate residenze dove Putin deve o desidera spostarsi.
Per questi spostamenti in perfetto stile Guerra Fredda vengono impiegate delle "stazioni riservate", alcune delle quali individuate attraverso immagini satellitari che mostrerebbero una stazione a poca distanza dalla residenza ufficiale del presidente a Novo-Ogaryovo, appena fuori Mosca, circondata da un'alta recinzione provvista di telecamere di sorveglianza. Un'altra di queste stazioni sarebbe stata individuata in prossimità della residenza estiva di Bocharov Ruchey, sul Mar Nero, e una terza non lontano dalla residenza di Valdai, nell'oblast di Novgorod, a metà strada tra Mosca e San Pietroburgo. Quest'ultima, segnalata come poco distante dal villaggio di Dolgiye Borody, sarebbe anche dotata di un eliporto.
Secondo la testata indipendente Novaya Gazeta, presso lo scalo ferroviario della stazione Kalanchyovskaya, nel centro di Mosca, esiste inoltre un terminal privato dove vengono custoditi i vagoni quando il treno non è in viaggio. Potrebbe essere proprio quello il "capolinea" del treno di Putin. La stazione di partenza dalla quale lascia il Cremlino per raggiungere le altre destinazioni.
Questa storia ci riporta alla memoria la leggenda della Metro 2 o D-6, la presunta rete di linee sotterranee segrete desiderate da Joseph Stalin che doveva correre in parallelo con la normale metro di Mosca, collegando attraverso quelle che dovevano arrivare ad essere quattro linee a sette livelli sotterranei, il Cremlino e il Palazzo della Lubjanka, sede dell'allora KGB, con il principale aeroporto moscovita e altri poli d'interesse. Ovviamente nessuno ha mai avuto prova della sua reale esistenza.
L'esistenza di un treno con vagoni blindati riservata al nuovo leader a vita del Cremlino invece è già nota da almeno un decennio. Almeno quanto sono note le particolari paranoie dei vertici russi e degli oligarchi in generale, che sono soliti richiedere a qualsiasi architetto alle loro dipendenze vani segreti, doppie o triple uscite completamente indipendenti e ogni sorta di precauzione per avere una via d'uscita privilegiata per ogni evenienza.
Vladimir Putin è stato fotografato più volte a bordo del convoglio che negli interni di boiserie e stoffe verdi, ricorda in qualche modo proprio i vecchi treni blindati sui quali hanno sempre viaggiato i vertici dell'Unione Sovietica.
E questo nonostante le migliorie che sarebbero state apportate tra il 2014 e il 2015. Almeno secondo quanto riporta il sito Dossier fondato da Mikhail Khodorkovsky. Ricchissimo oligarca ai tempi di Eltsin, incarcerato per otto anni dopo l'ascesa al potere di Putin.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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