"Troppi episodi estremi...". Allarme in Cina per la sicurezza pubblica

Sebbene in Cina episodi del genere siano sempre stati rarissimi, dato l'elevato livello di sicurezza presente all'interno del Paese, negli ultimi mesi si sono susseguiti strani episodi di violenza pubblica

"Troppi episodi estremi...". Allarme in Cina per la sicurezza pubblica
00:00 00:00

L'episodio più eclatante risale ad una decina di giorni fa. A Zhuhai, una tranquilla città cinese incastonata nella provincia del Guangdong, un cittadino è salito a bordo della sua auto e si è schiantato addosso ad una folla di persone nei pressi di un complesso sportivo. Il bilancio è stato di 35 morti e decine di gravi feriti. L'autore del gesto? Un uomo, subito arrestato dalla polizia, insoddisfatto del suo accordo di divorzio con la moglie. Sebbene in Cina episodi del genere siano sempre stati rarissimi, dato l'elevato livello di sicurezza presente all'interno del Paese, negli ultimi mesi si sono susseguiti strani episodi di violenza pubblica. Persino il Quotidiano del Popolo ha dedicato una articolo al tema, invitando i lettori a fare ogni sforzo possibile per "garantire la sicurezza della vita e la stabilità sociale delle altre persone".

Gli episodi di violenza che scuotono la Cina

Partiamo proprio dal citato articolo. "Recentemente ci sono stati diversi casi estremi che hanno messo in pericolo la sicurezza pubblica", si legge sul giornale. I suggerimenti per risolvere il problema? In sintesi: mantenere un alto livello di vigilanza, rafforzare la prevenzione e il controllo delle fonti di rischio, aumentare gli sforzi per reprimere tali gesti, in modo tale da garantire la stabilità sociale e la sicurezza dei cittadini perché "niente è più prezioso della sicurezza della vita delle persone". Nello stesso pezzo si fa poi riferimento a quanto accaduto negli ultimi mesi in Cina, dove civili innocenti sono stati brutalmente feriti e uccisi: "Per salvaguardare la sicurezza della vita delle persone non dobbiamo rilassarci o vacillare in nessun momento. I comitati di partito e i governi a tutti i livelli" sono stati chiamati ad intervenire.

Sui social, intanto, gli internauti discutono del fenomeno sociale della "vendetta contro la società", un fenomeno caratterizzato da individui che reagiscono a torti personali attaccando gli sconosciuti. L'episodio di Zhuhai è emblematico: un 62enne arrabbiato e frustrato per il proprio matrimonio. In ogni caso, al netto della gravità del gesto, l'uomo ha scelto un momento delicatissimo per sfogare tutta la sua follia, proprio mentre in città si stava svolgendo la mostra dell'aviazione dell'Esercito popolare di liberazione cinese. Questo ha spinto alcuni a diffondere ipotesi, non confermabili, di una possibile mano esterna per scuotere dall'interno la società cinese.

"Vendetta contro la società"

Quanto accaduto a Zhuhai è sicuramente l'atto di violenza più mortale avvenuto in Cina negli ultimi decenni. Segue però una serie di altri attacchi avvenuti negli ultimi mesi, riportati dai media, tra cui un accoltellamento in un supermercato di Shanghai, un'aggressione con coltello in una scuola di Pechino, un accoltellamento di massa e un attacco con armi da fuoco nello Shandong a febbraio (in cui sono morte almeno 21 persone), solo per citare i fatti più eclatanti.

Uno studio pubblicato a luglio dal Center for Strategic and International Studies di Washington ha evidenziato un "profondo malessere sociale riflesso in questi incidenti, che servono come un serio avvertimento sullo stato della società cinese". Facendo eco a queste scoperte, lo psicoterapeuta cinese Xiaojie Qin ha osservato che "molti cinesi si sentono abbandonati dal sistema e vengono emarginati. Senza un'adeguata stabilità emotiva, esplodono".

Qu Weiguo, professore presso l'Università Fudan di Shanghai, ha identificato fattori comuni in questi casi di "vendetta indiscriminata contro la società": sentimenti di declassamento sociale, problemi di salute mentale e profondo risentimento

verso un sistema percepito come ingiusto. "Certe persone non vedono altro modo per far sentire la propria voce", ha aggiunto l'esperto mentre la Cina si interroga su un'ondata di violenza mai affrontata prima.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica