"Trump sta preparando dazi più light". Ma il tycoon smentisce: "Fake news"

Secondo il Washington Post la squadra economica di Trump starebbe mettendo a punto un piano per dazi universali, cioè da applicare a tutti i Paesi. Secca la replica di The Donald: "Falso"

"Trump sta preparando dazi più light". Ma il tycoon smentisce: "Fake news"
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Botta e risposta tra Donald Trump e il Washington Post. Il quotidiano statunitense ha scritto che il team economico del presidente eletto degli Usa starebbe mettendo a punto un piano per attuare dazi universali. Che cosa significa? Il giornale è emblematico: The Donald avrebbe intenzione di applicare tariffe aggiuntive da applicare a tutti i Paesi ma solo per quanto riguarda le importazioni di prodotti relativi a settori critici per la sicurezza nazionale ed economica degli Stati Uniti. Secca e immediata la replica del tycoon che ha bollato l'indiscrezione come una fake news.

Il piano di Trump: in arrivo dazi a tappeto?

Secondo quanto riportato dal Wp, che ha citato non meglio specificate fonti informate sui fatti, queste misure verrebbero applicate non a tutti i beni importati dall'estero dagli Usa. In campagna elettorale, Trump aveva infatti invocato dazi universali, fino al 10-20%, su qualsiasi prodotto importato negli Stati Uniti, una mossa che, a causa del rischio di un conseguente picco dei prezzi, aveva provocato allarme e critiche da parte di molti economisti ed anche esponenti repubblicani del Congresso.

Ora il team di Trump starebbe discutendo questa versione un pò più light del piano che potrebbe comunque avere effetti enormi sul commercio globale, e anche sull'economia e i consumatori americani. Anche se le fonti del Post ribadiscono che ancora non è stata presa una decisione definitiva, il possibile cambiamento appare come un'ammissione del fatto che il piano iniziale di Trump - che avrebbe avuto un immediato effetto sul prezzo degli alimenti e dei dispositivi elettronici di poco prezzo - poteva rivelarsi politicamente impopolare e pericoloso.

C'è però da considerare la replica di Trump ad una simile ricostruzione. "L'articolo del Washington Post, che cosiddette fonti anonime, che non esistono, afferma erroneamente che la mia politica tariffaria sarà ridimensionata. Questo è sbagliato. Il Washington Post sa che è sbagliato. È solo un altro esempio di fake news", ha risposto il presidente eletto.

Nel mirino settori strategici

C'è chi sostiene che la conferma dell'idea di dazi universali rifletterebbe la determinazione del team di Trump di applicare misure che non possano essere aggirate facendo passare prodotti da un Paese terzo. Riguardo poi ai prodotti e i settori industriali che sarebbero sottoposti a dazi, le discussioni del team si stanno orientando principalmente in quelle produzioni industriali che il tycoon vuole riportare negli Usa.

Questo comprenderebbe la catena di approvvigionamento dell'industria della Difesa, (acciaio, ferro, alluminio e rame); le forniture critiche sanitarie (siringhe, aghi, fiale e materiale farmaceutico); produzioni energetiche (batterie, terre rare e anche pannelli solari). "I dazi universali per settori sono un pò più facile per tutti da digerire. L'idea è se si fanno dazi universali, perché almeno non iniziare con misure mirate? E questo darà anche un massiccio incentivo ai Ceo di iniziare a produrre i loro prodotti qui da noi", ha riferito una delle fonti del Post.

La stessa fonte ha spiegato che la squadra di Trump considererebbe necessario riportare i posti dell'industria

manifatturiera negli Usa. Dall'altro lato gli esperti ritengono che adottare questa politica potrà provocare risposte di rappresaglia da parte del resto del mondo e un aumento dei prezzi per aziende e consumatori negli Stati Uniti.

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