Uccisa a Parigi da un marocchino irregolare e condannato per stupro: era libero da giugno

Il 22enne marocchino, condannato a 7 anni di carcere nel 2021 con l'accusa di stupro, nel giugno di quest'anno è stato scarcerato con l'ordine di espulsione

Uccisa a Parigi da un marocchino irregolare e condannato per stupro: era libero da giugno
00:00 00:00

In Francia è esploso il caso politico a seguito dell'uccisione di una 19enne, Philippine Le Noir de Carlan. Il delitto sarebbe avvenuto per mano di un immigrato irregolare di nazionalità marocchina, il 22enne Taha O., arrivato in Francia nel 2019 dalla Spagna con un visto turistico. Lo scorso 20 settembre, Philippine non fa rientro nella sua abitazione. Sarebbe dovuta tornare dai genitori, in un borgo a un'ora di treno, per il weekend, ma Philippine non è mai arrivata a destinazione.

Scatta l'allarme, iniziano le ricerche e il suo corpo viene trovato, purtroppo senza vita, nel Bois de Boulogne, nella zona ovest di Parigi. Il corpo era semi-sepolto coperto di terra. Solo il braccio emergeva dalla buca improvvisata scavata dal suo assassino. Secondo il medico legale che ne ha constato la morte, la ragazza è deceduta per asfissia. Le ricerche per individuare l'assassino partono dalle immagini delle telecamere, dalle testimonianze e dai reperti biologici rinvenuti sulla scena del crimine e solo ieri Taha O. viene intercettato a Ginevra, in Svizzera, dove probabilmente ha cercato di scappare, grazie al segnale del suo smartphone.

L'uomo era già noto alle forze dell'ordine e nel 2021 era stato condannato a 7 anni di carcere con l'accusa di stupro ai danni di un'altra giovane francese in un parco di Parigi. Sarebbe dovuto uscire nel 2028 ma nel giugno di quest'anno un giudice ha deciso per la sua scarcerazione con ordine di espulsione, che però non è mai stato eseguito. L'uomo sarebbe dovuto essere ristretto in una struttura di detenzione amministrativa, una sorta di Cpr francese. E non è chiaro perché non si trovasse al suo interno. Lo scorso 4 settembre, 20 giorni fa, il Marocco "ha inviato l'autorizzazione all'espulsione" alle autorità francesi, che avrebbero dovuto immediatamente prelevarlo per ricondurlo nel suo Paese d'origine. In Francia in queste ore si parla di "omicidio di Stato" perché se fosse stato fatto ciò che era necessario, a quest'ora Taha O. sarebbe stato già in Marocco e Philippine sarebbe ancora viva.

Ora, il nuovo ministro degli Interni francese, Bruno Retailleau, che è succeduto a Gérald Moussa Darmanin, a fronte dell'ennesimo caso di cronaca nera che vede coinvolto un immigrato clandestino, propone di cambiare le regole dell'immigrazione in Francia.

"Di fronte a una simile tragedia, preceduta da molte altre, non possiamo accontentarci di deplorare o indignarci", ha dichiarato Retailleau, che ha invitato il ministro della Giustizia a aprire un tavolo per "sviluppare il nostro arsenale giuridico". Tutto questo mentre Lucie Castets, esponente del Nouveau Front Populaire, l'estrema sinistra francese, nelle stesse ore chiedeva la regolarizzazione "di tutti i sans papier".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica