Non metteva piede in Europa dal 2019. Cinque anni dopo Xi Jiniping è tornato nel Vecchio Continente, scegliendo la Francia come prima tappa di un tour che toccherà anche Serbia e Ungheria. Il presidente cinese è atterrato a Parigi, all’aeroporto di Orly, accolto dal primo ministro francese Gabriel Attal. Nelle prossime ore è previsto l'attesissimo incontro con Emmanuel Macron. Il capo dell'Eliseo punta a trovare una doppia tregua, sia in Ucraina che a Gaza, e per riuscirci cercherà di convincere Xi a far scendere in campo la Cina.
L'arrivo di Xi Jinping in Francia
Xi resterà in Francia per tre giorni. Nell'agenda del leader cinese, fittissima e densa di impegni, troviamo una cena di gala Eliseo, un incontro con Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e pure una visita al passo del Tourmalet, nei Pirenei, dove Macron va solitamente a sciare e ha trascorso parte dell'infanzia. Al netto dei formalismi, i dossier più scottanti sul tavolo sono tre: i conflitti in Ucraina e nelle Striscia di Gaza, oltre alla questione economica riguardante le auto elettriche made in China, sulle quali pende la scure di Bruxelles.
I temi sul tavolo
Per quanto riguarda il tema economico, negli ultimi mesi l'Unione Europea ha moltiplicato le indagini sui sussidi statali cinesi in settori come quello delle auto elettriche, accusati di essere anti concorrenziali. Xi giocherà le sue carte per provare a convincere l'Ue in merito al fatto che la Cina intende collaborare con la regione e non danneggiarla. Non sarà un'impresa facile, ma il presidente cinese tenderà di addolcirla offrendo l'appiglio diplomatico di Pechino su Ucraina e Gaza.
L'Eliseo ha fatto sapere che "essendo la Cina uno dei principali partner della Russia", Macron vuole "esortarla a sfruttare l'influenza che ha su Mosca per modificare i calcoli della Russia e contribuire a una soluzione del conflitto". Durante una visita in Cina l'anno scorso, Macron aveva invitato Xi a "riportare la Russia alla ragione". I successi diplomatici francesi ottenuti da Parigi non sono stati clamorosi, ma alcuni giorni dopo l'incontro con Macron il presidente cinese aveva chiamato per la prima volta dall'inizio del conflitto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
A cosa punta Macron
Macron, insomma, spera di sbloccare la situazione in Ucraina chiamando in causa Xi. E, presumibilmente, anche di alleggerire la pressione a Gaza. Qui la Cina può in qualche modo tenere a bada l'Iran, oltre che spendere la sua influenza diplomatica per mediare – per lo meno indirettamente – un accordo tra Israele e Hamas. Eccola, dunque, la doppia tregua auspicata dall'Eliseo.
Bisognerà però capire, intanto, se Xi avrà voglia di tendere la mano ad un Occidente che non sempre si è risparmiato nell'attaccare la Cina in ambiti quali Taiwan, diritti umani e concorrenza economica sleale. Dopo di che, ammesso e non concesso che il leader cinese sia disposto a giocare di sponda con Macron, è lecito supporre che Pechino solleverà la citata questione relativa alle auto elettriche.
La Cina considera infatti Parigi responsabile delle indagini sui sussidi per i veicoli elettrici cinesi e ha minacciato ritorsioni
commerciali che prenderebbero di mira soprattutto esportazioni francesi di alcolici, a cominciare dal cognac. Chissà che un alleggerimento su questo fronte non possa consentire a Macron di fare passi in avanti in Ucraina e a Gaza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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