Non versarono i contributi durante il sisma. E il Fisco multa Amatrice

Il Fisco batte cassa, contestato il pagamento in ritardo dei contributi relativi al periodo del terremoto. Il sindaco: "È una vergogna e una persecuzione"

Non versarono i contributi durante il sisma. E il Fisco multa Amatrice

Agenzia delle Entrate bussa alle porte del Comune di Amatrice, devastato dai terremoti del 2016 e del 2017, per chiedere il pagamento di circa 90mila euro di mora per contributi relativi proprio agli anni sopracitati e versati in ritardo.

Incredibile ma vero. Tutto parte da 43mila euro di sanzioni, con tanto di interessi, da pagare per quel mancato versamento delle ritenute Irpef del 2016, sussessivamente saldate nel 2018. Sconcertato, il sindaco di Amatrice Giorgio Cortellesi denuncia il fatto su Facebook.

"Una persecuzione"

"È una vergogna e una persecuzione. È una vicenda che parte da lontano. Esattamente dal tragico sisma del 24 agosto 2016. L’amministrazione allora in carica, pur avendo provveduto a erogare gli stipendi, non era riuscita a pagare i contributi Cpdel e Inadel dei propri dipendenti (riguardante i mesi di agosto e settembre 2016). Voglio ricordarlo a chiare lettere: il Comune aveva perso ogni cosa, non aveva neanche carta e penna, figuriamoci il collegamento telematico per controllare tali pagamenti", scrive il primo cittadino su Facebook.

Già a febbraio, fa sapere il sindaco, Agenzia delle Entrate aveva inviato un'ingiunzione dello stesso tipo. L'amministrazione comunale, allora, si era rivolta all'Inps per cercare di chiarire quanto veniva contestato. Nell'inadempienza contributiva non poteva non essere preso in considerazione il sisma che aveva travolto la città di Amatrice il 24 agosto 2016.

Niente da fare. La somma deve essere pagata, malgrado le difficoltà di una zona già duramente colpita e ora alle prese con la crisi economica che ha coinvolto tutta l'Italia. E non finisce qui.

"Il 15 novembre l'Agenzia delle Entrate ci ha mandato un'ingiunzione chiedendoci di pagare altri 43 mila euro per sanzioni e interessi, dovuti proprio al ritardato pagamento delle ritenute Irpef del 2016, versate a settembre 2018, con l'obbligo di affrettarci, altrimenti le sanzioni rischiano di essere persino più alte di un terzo. Tra Agenzia delle Entrate e Inps siamo ora arrivati a 83 mila euro", prosegue il sindaco Cortellesi.
Insomma, quasi 90 mila euro da pagare.

La battaglia burocratica

Si arriva purtroppo a una simile cifra perché nel frattempo anche l'Inps è entrata nella questione, ripresentando il problema del pagamento ritardato dei contributi. "Dimenticando che siamo una comunità in grave difficoltà economica e strutturale, ha continuato a pretendere anche gli interessi", racconta il sindaco di Amatrice. "Nell'ultima lettera dell'istituto previdenziale si ribadiva il diktat, col ricatto della concessione del Durc, quella che vincola le attività amministrative alla regolarità dei versamenti, pena il blocco delle attività. Richiamandosi al decreto legislativo numero 165 del 2001 e soprattutto al decreto Mef del 2016, quello che prevede l'esenzione degli interessi unicamente ai privati", spiega.

Il contenzioso con l'Inps, dunque, è aperto. Oltre i danni provocati dal terremoto, il Comune di Amatrice si trova intrappolato in una battaglia burocratica che pesa come un macigno.

"Abbiamo gridato alla politica,

alla stampa e alle istituzioni competenti che eravamo stati condannati per il terremoto. Ebbene, questa condanna continua e ormai è diventata definitiva", conclude il sindaco, come riportato da Il Messaggero.

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