Una carta di credito o un bancomat trattenuti più del consueto all'interno dello sportello automatico senza che l'operazione bancaria si concluda con esito positivo e poi, dopo qualche giorno, un importante ammanco di denaro sul proprio conto corrente: torna nella Capitale l'allarme della truffa dello "skimmer", un dispositivo capace di leggere e conservare su una memoria Eprom o Eeprom i dati della banda magnetica dei badge.
Il caso a Roma
L'episodio che si è verificato lo scorso 13 maggio ha visto come protagonista P.C.. L'uomo ha bisogno di prelevare del denaro in contanti, e per questo utilizza lo sportello automatico esterno di via Carini 58, nel quartiere romano di Monteverde. Il bancomat viene trattenuto nel macchinario per circa 40 secondi, al termine dei quali l'operazione viene negata perché la carta, secondo quanto riferito su schermo, non sarebbe abilitata.
"Sono tornato a casa e ho telefonato alla mia banca descrivendo i fatti", spiega l'uomo a Il Messaggero. "L'operatrice mi ha rassicurato sul corretto funzionamento del mio bancomat. E mi sono tranquillizzato". Il problema è che pochi giorni dopo sul suo conto corrente risulta un ammanco di ben 1.000 euro, prelevati da uno sportello differente rispetto a quello in cui era avvenuto l'insolito episodio. "Ho telefonato nuovamente alla filiale per segnalare l’accaduto e hanno provveduto a riaccreditare l'importo", racconta l'uomo. Una decina di giorni dopo la doccia fredda: il denaro risulta prelevato in modo corretto e viene nuovamente sottratto dal conto di P.C. "Sono corso dalla polizia e ho denunciato quanto accaduto. Gli agenti mi hanno riferito di essere l’ennesima vittima di una truffa": nello stesso periodo, infatti, c'erano stati altri episodi simili.
La truffa
Una truffa che esiste da tempo e che di tanto in tanto torna in auge, come accaduto negli ultimi mesi a Roma. Lo "skimmer", di piccole dimensioni, viene abilmente nascosto all'interno della fessura in cui gli utenti inseriscono bancomat e carte di credito, e in quei secondi durante i quali l'operazione si prolunga più del solito acquisisce i codici necessari a clonare il supporto.
Di recente sono giunte decine di segnalazioni, e la polizia postale ha fatto prontamente scattare le indagini per risalire ai responsabili della truffa.
L'arresto più recente per un episodio simile si è verificato lo scorso febbraio, quando i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Roma fermarono un 26enne romano a Centocelle: addosso aveva ben 160 carte di credito, di cui 44 già clonate e le restanti pronte a essere modificate coi dati del truffato di turno. I militari sequestrarono anche uno "skimmer".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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