"Non credo che un centrosinistra senza Giorgio Gori possa fare di meglio e di più di quello che ha fatto con lui. Credo sia ora di cambiare e di voltare pagina col centrodestra". Carlo Saffioti, capolista di Forza Italia e aspirante vicesindaco di Bergamo in caso di vittoria del centrodestra, parla così in vista delle prossime amministrative.
Qual è il suo giudizio sui dieci anni di Giorgio Gori alla guida della città?
"Non sono tra quelli che demonizza l'ammffioinistrazione Gori. Il centrosinistra, in dieci anni, ha fatto quel che ha potuto fare nel bene e nel male. La candidata alla sua successione, Carnevali, sta ora evidenziando tutta una serie di temi che intende affrontare come la sicurezza, il traffico, la cultura e l'arredo urbano. Di fatto, sta facendo l'elenco di ciò che l'amministrazione uscente non ha fatto".
Crede che il sindaco si sia lasciato distrarre troppo dai temi di livello nazionale?
"Negli ultimi mesi sicuramente ha il pensiero rivolto all'Europa. C'è stata la sensazione che, anche l'anno in cui Bergamo è stata capitale della cultura, è stato perso. Molta immagine, ma poca sostanza che ricorda un po' lo stile dell'ex assessore alla Cultura di Roma, Renato Nicolini".
Qual è il principale problema di Bergamo ancora irrisolto?
"La sicurezza. Lo dicono tutti: dagli anziani agli studenti che hanno paura ad andare in stazione o di uscire la sera. In secondo luogo, la viabilità visto e considerato che Bergamo, pur essendo una città piccola, ha il traffico di una metropoli e questo è veramente un paradosso. C'è, infine, un problema di arredo urbano e integrazione delle nuove realizzazioni urbanistiche con la città esistente andando verso il nuovo, ma senza snaturare la città. Serve, poi, una politica culturale che non sia provinciale ma che valorizzi quel che viene fatto nella nostra città che da sempre è stata ricca di artisti".
Quali possono essere le soluzioni per il problema del traffico?
"Da una parte non bisogna necessariamente fare le aree Ztl o le aree pedonali come scelta ideologica. Bisogna prendere le iniziative utili a risolvere il problema e non alle ideologie, lasciando da parte l'approccio persecutorio nei confronti del traffico privato. La nostra proposta è quella di sentire un pool di tecnici per uscire dal paradosso per cui è impossibile girare a Bergamo".
Qual è, invece, la vostra ricetta per la sicurezza?
"Essere consapevoli della gravità del problema e dell'importanza di trovare una soluzione. Bisogna applicare lo slogan dell'ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, "tolleranza zero" nei confronti dei trasgressori attraverso un coordinamento di tutte le forze di polizia, compresa la vigilanza urbana e un uso maggiore di telecamere e di corpi come l'associazione nazionale carabinieri. Serve un'azione a 360 gradi".
Infine, una domanda sul calcio. Qual è il rapporto tra Berganmo e l'Atalanta?
"C'è un rapporto intensissimo tra la città e l'Atalanta.
A Bergamo non si dice 'vado allo stadio, ma vado all'Atalanta', una squadra simbolo della città. Ieri, purtroppo, c'è stata una grande delusione ma puntiamo alla finale europea. L'amore per l'Atalanta è così grande che i bergamaschi accettano persino ben volentieri di avere lo stadio nel centro della città".
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