Biglietti falsi per partite di Lazio e Roma: a questo è arrivata la Guardia di Finanza dopo una lunga indagine. I tagliandi, relativi a quindici match di campionato e Coppe europee, sarebbero stati acquistati da ignari clienti. Persone che, una volta arrivate allo stadio Olimpico, ricevevano l'amara sorpresa. Il biglietto non era valido perché clonato e quindi, passandolo al tornello, questo non si apriva. A mettere in piedi la truffa una vera e propria banda che, non contenta, aveva poi fatto il "salto di qualità" (chiamiamolo così) clonando carte di credito e credenziali per l'internet banking. In questo modo, riusciva a sottrarre ingenti somme che in seguito trasferiva su conti correnti intestati a prestanome.
Poi, per non destare sospetti, le prelevava in contanti e le depositava su diversi altri conti. L'utilizzo dei proventi illecitamente acquisiti veniva poi utilizzati per pagare soggiorni in hotel, residenze di lusso e per l'acquisto di beni preziosi, tra cui orologi di lusso e dispositivi elettronici di ultima tecnologia. L’intervento della Guardia di Finanza ha però permesso di sgominare l'intero sistema e di arrestare i sei responsabili, tutti originari della Campania.
La pratica dei biglietti falsi iniziata tre anni fa
Il provvedimento, sulla base di gravi indizi in merito a numerose frodi informatiche, è stato disposto dal gip del Tribunale di Napoli ed eseguito dalle Fiamme Gialle capitoline e partenopee. Esso è giunto al termine di un'indagine iniziata nel gennaio 2020. In quell'occasione furono messi sotto sequestro alcuni biglietti falsi per la partita Roma-Juventus, insieme agli smartphone delle persone accusate di averli venduti. Le vittime sarebbero invece circa dieci tifosi, che si sono visti negare l'accesso all'Olimpico.
Da qui gli inquirenti hanno accertato che, con lo stesso sistema, erano stati venduti biglietti per altre 14 partite casalinghe sia dei giallorossi sia dei biancocelesti. Di essi i clienti venivano a sapere attraverso Instagram e li pagavano con bonifici. Altre truffe simili sarebbero state inoltre compiute relativamente ad altri eventi sportivi e concerti tenuti a Roma tra 2020 e 2022. Dei fermati, tre sono stati posti in regime di arresti domiciliari. Per gli altri invece c'è l'obbligo di presentarsi presso gli uffici della Polizia Giudiziaria.
Con il medesimo provvedimento è stato anche disposto, nei confronti degli indagati, il sequestro preventivo - anche per equivalente - di disponibilità finanziarie e beni del valore di circa 250mila euro, quale profitto del reato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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