Cagnoline legate e trascinate per strada: l'orrore in Calabria

Le immagini pubblicate dalla Lav, che denuncia l'ennesimo episodio di trascinamento di animali con mezzo a motore. Il caso a Palizzi (Reggio Calabria)

Cagnoline legate e trascinate per strada: l'orrore in Calabria

Immagini difficili da guardare, che spezzano il cuore, quelle mostrate oggi dalla Lav, associazione ambientalista italiana a difesa della salvaguardia della vita e dei diritti degli animali, che racconta la storia di due cagnoline.

La barbarie

Due cagnoline sono state barbaramente torturate nei boschi nei pressi di Palizzi (Reggio Calabria). Legate a un mezzo a motore, sono state a lungo trascinate per una strada sterrata, fino al tragico esito. Una cruda esecuzione di cui, purtroppo, sentiamo spesso parlare, e che avviene in diverse zone d'Italia. In questo caso specifico, riferiscono i volontari della Lega Anti-vivisezione, uno degli animali è morto, l'altro versa in gravi condizioni.

Le cagnoline, due giovani esemplari, erano delle randagie, e vivevano liberamente nel territorio di Palizzi. Secondo quanto dichiarato da Lav, avrebbero dovuto essere presto trasferite in un rifugio gestito dall’associazione Anime Randagie di Bovalino (Reggio Calabria). Si trattava di un'attesa di pochi giorni, ma i volontari non sono arrivati in tempo.

All'arrivo dei ragazzi di Lav, le cagnoline avevano già subito la loro esecuzione, ed erano ancora legate insieme con un cappio. Una era già morta, l'altra terrorizzata e ferita in modo grave. Il video del ritrovamento è stato postato sui social da una delle volontarie.

La denuncia della Lav

Un modus operandi purtroppo ben noto, quello del trascinamento degli animali con mezzi a motore fino alla morte. Un gesto disumano e incromprensibile.

I volontari della Lav ricordano che da tempo questo comportamento viene denunciato dall'associazione. Si tratta, spiegano, di un metodo utilizzato per punire gli animali, oppure per allontanarli da determinate zone, sempre che sopravvivano. Il trascinamento su strada, infatti, porta quasi sempre alla morte, oppure a ferite gravissime.

La cagnolina sopravvissuta, soccorsa dai volontari, si trovava ancora vicino alla compagna morta, perché era legata assieme a lei. Era sotto choc, con gravi lesioni su tutto il corpo. Purtroppo non sappiamo quali siano le sue condizioni adesso.

La battaglia legale

"Queste atrocità non possono restare impunite e devono essere perseguite con pene commisurate alla violenza praticata e alla pericolosità sociale che contraddistingue chi assume simili comportamenti", dichiarano i volontari di Lav, come riportato da Tgcom24.

L'associazione sta lavorando per arrivare a una riforma della legge 189/2004, così da ottenere pene più severe per chi maltratta, sevizia e

uccide animali.

Lav fa quindi un appello ai cittadini, chiedendo loro di parlare, fornire informazioni, anche in forma anonima, sulla vicenda. I responsabili devono essere individuati. Ecco il numero da contattare: 064461325.

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