Cardarelli, è di nuovo emergenza: si accolgono solo pazienti gravi

Soltanto nella giornata di sabato già 125 i pazienti in attesa sulle barelle alle ore 15. Il personale sanitario è allo stremo ed è costretto a misure drastiche

Cardarelli, è di nuovo emergenza: si accolgono solo pazienti gravi

Non c'è pace per l'ospedale Cardarelli di Napoli, dove il numero di pazienti è troppo elevato rispetto a quello dei professioni presenti in turno e non è possibile garantire a tutti un'assistenza adeguata.

L'emergenza barelle

Secondo quanto riportato da Repubblica, che si sta occupando del caso, ci sono file e file di barelle lungo le corsie dell'ospedale, e il personale sanitario è ormai allo stremo. L'amarezza di medici, infermieri e operatori sanitari è tanta: la volontà di accogliere chi ha bisogno di aiuto c'è, ma manca tutto il resto. Fra i tanti professionisti ascoltati dai giornalisti c'è anche chi si domanda come sia possibile lavorare in un pronto soccorso che un giorno accoglie i pazienti e l'altro è costretto a chiudere le porte.

La situazione, infatti, è tale da portare a prendere decisioni drastiche. Ciò si evince anche dalla circolare inviata dal direttore del Bed management Ciro Coppola al direttore della centrale operativa del 118 Giuseppe Galano. Nel documento, mostrato a Repubblica da uno dei medici del Cardarelli, si fa riferimento alla "saturazione della capacità ricettiva dell'area P.S.-Obi", con tanto di richiesta di "evitare l'afferenza a questa struttura di pazienti che possano trovare opportuna assistenza in altri presìdi ospedalieri". Nella circolare, ovviamente, ci si riferisce ai pazienti "non tempo dipendenti", ovvero coloro che non si trovano in pericolo di vita.

I numeri fanno paura

L'emergenza al Cardarelli è purtroppo reale. Basti pensare che alle 15 di ieri, sabato, in pronto soccorso e Obi si trovavano 125 pazienti in attesa sulle barelle. Con una ricettività di 32 ricoveri, i letti occupati erano già 94.

La carenza di spazi e locali adeguati porta poi a scene spiacevoli da vedere: pazienti sistemati ovunque, borse e cateteri arrangiati alla rinfusa, carenza di lenzuola e presidi, problemi di sicurezza. Se si tocca poi la questione assistenza fornita dal personale sanitario la situazione si complica ulteriormente: troppi i pazienti per i professionisti a disposizione. "Il rischio di saltare la somministrazione di un farmaco o del rilevo di un parametro è concreto", è il commento preoccupato di un infermiere.

La crisi non è solo al Cardarelli

Purtroppo il problema non riguarda solo l'ospedale Cardarelli, ma anche altri importanti nosocomi presenti sul territorio napoletano. Criticità sono state rilevate anche al Fatebenefratelli, al Cto, all'evangelico Betania, al Pellegrini, al San Paolo e all'Ospedale del Mare. Ovunque i pronto soccorso sono al collasso.

In seria difficoltà anche le centrali operative del 118 a Napoli 1 e Napoli 3, dove c'è grave carenza di organico. Mancano i medici. Su 18 ambulanze operative, solo 3 hanno medici a bordo in tutta Napoli.

Lementando una situazione ormai ingestibile, gli operatori sanitari ricordano con amarezza la chiusura

degli ospedali Loreto e San Giovanni Bosco, che oggi avrebbero potuto fare la differenza. Allarmante anche il fatto che attualmente la Campania, così come la Calabria, non abbia un assessore alla Sanità.

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