Beppe Sala vorrebbe una Milano con zero auto ma l'impegno messo dalla giunta di Palazzo Marino è puramente ideologico e senza struttura. Le idee che vengono portate avanti dalla giunta di Sala sono utopiche e rischiano di involvere la città, invece di guidarla verso il futuro. Un esempio è la riduzione dei limiti di velocità in tutta la città, un cambiamento netto e radicale in poche settimane che ha destabilizzato cittadini e pendolari che quotidianamente viaggiano su strada nel capoluogo, con conseguenti disagi, non solo per i rallentamenti ma anche per la qualità di vita nella città.
Lo dimostra un esperimento sul campo effettuato dai consiglieri del Municipio 2 della Lega, Luca Lepore e Vanessa Ragazzoni, che hanno provato ad attraversare una delle vie all'interno di una delle tantissime zone "a traffico lento", che prevedono limiti di velocità imposti a 15 o 30 chilometri orari. I consiglieri hanno attraversato in auto un percorso tra via Bolzano e via Russo, passando da via Morandi e via Pontano. Il risultato è stato quello atteso, ossia il caos, con numerosi automobilisti presi dallo sconforto che fanno ampio utilizzo del clacson per sollecitare gli altri.
"Il limite imposto per la presenza di una scuola, in via Russo distanza 1.5 km dall’inizio in via Bolzano, genera inutilmente congestionamento di auto senza che nessuno, diciamo nessuno, si accorga di una reale utilità o vantaggio per l’ambiente", dicono in una nota i due consiglieri leghisti, facendo il punto su quanto provato in strada. Lepore e Ragazzoni hanno poi aggiunto: "Abbiamo provato al mattino e non vogliamo immaginare al pomeriggio inoltrato, quando le auto aumentano, il caos e la confusione che si crea. Non siamo in sé contrari. Ma almeno il Comune di Milano dovrebbe applicare il metodo seguito da Edimburgo dove il progetto di riduzione della velocità è iniziato nel 2018 mentre non si sono ancora avuti risultati notevoli su un’eventuale diminuzione delle persone che si muovono in auto".
L'idea di migliorare la vivibilità della città in questo modo si sta evidentemente accartocciando su se stessa, peggiorando la fruizione di Milano.
Possibile che il sindaco Sala non se ne renda conto? Lepore e Ragazzoni spiegano che a differenza di quanto accade ad esempio in una città come Edimburgo, il sindaco di Milano non chiede il parere dei cittadini. "Perché ha paura di chiedere ai cittadini cosa ne pensano?", si domandano polemicamente i due consiglieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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