62 milioni alla coop dei Soumahoro: lavoratori non pagati. Che fine hanno fatto i soldi?

Il sit in degli ex dipendenti davanti al tribunale di Latina. L'udienza preliminare per i sei indagati, tra cui i familiari del deputato, è stata rinviata. Le accuse di false fatturazioni ed evasione fiscale

62 milioni alla coop dei Soumahoro: lavoratori non pagati. Che fine hanno fatto i soldi?
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È stata rinviata al prossimo 3 novembre l’udienza preliminare per il caso Karibù, che vede coinvolti i familiari del deputato Aboubakar Soumahoro. Infatti uno degli indagati ha cambiato avvocato appena due giorni fa, dunque il giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone ha disposto il rinvio. Davanti al tribunale di Latina, dove erano attesi gli indagati, c’è stata una manifestazione di protesta da parte degli ex dipendenti delle cooperative che si occupavano di accoglienza dei migranti. I lavoratori lamentano la mancata corresponsione degli stipendi arretrati. Assieme al sindacato che li rappresenta, si sono costituiti parte civile.

Gli indagati e il rinvio dell’udienza

Sono sei in totale gli indagati in questa vicenda che nasce dalle indagini della guardia di finanza di Latina sulle cooperative che gestivano l’accoglienza dei migranti. Nel mirino ci sono Karibù e Consorzio Aid, coop la cui proprietà faceva capo ai familiari di Soumahoro. La fondatrice è infatti Marie Therese Mukamitsindo, madre della moglie del deputato, Liliane Murekatete, che è stata per diverso tempo componente del consiglio di amministrazione della cooperativa Karibu. Indagati anche gli altri due figli di Murekatete, Michel Rukundo e Richard Mutanganga, oltre a due persone che erano legali rappresentanti ai tempi della coop, Ghislaine Ada Ndongo e Christine Ndyanabo Koburangyira. Tutti sono indagati a vario titolo per i reati di evasione fiscale e false fatturazioni. Il gup Bortone, questa mattina, ha disposto il rinvio dell’udienza preliminare al 3 novembre prossimo. In quella data si saprà se gli indagati andranno a processo o se le loro posizioni saranno archiviate. Il rinvio è stato necessario in quanto uno degli indagati, 48 ore prima dell’udienza, ha revocato l’incarico al proprio legale nominandone un altro. Quest’ultimo, chiaramente, ha chiesto tempo per studiare la mole di carte relativa all’intricata vicenda.

La protesta dei lavoratori: alle coop 62 milioni, loro ancora senza stipendi

Hanno chiesto la costituzione parte civile nell’eventuale processo gli ex lavoratori di Karibù e Consorzio Aid, assistiti dal sindacato Uiltucs. “Ci siamo costituiti parte civile con l'auspicio di essere considerati per il danno che abbiamo subito - dicono i lavoratori guidati dalla Uiltucs Latina – Pretendiamo chiarezza dignità e rispetto. Le coop Karibù e Consorzio Aid hanno ottenuto 62 milioni di fondi e denaro pubblico, tutti erogati ed incassati attraverso i progetti su accoglienza ed immigrazione. Progetti rispetto ai quali noi lavoratori eravamo gli unici davvero impegnati per la buona accoglienza ed integrazione.

Ma la conseguenza è stata che siamo rimasti senza stipendi perché le coop a un certo punto e molto prima delle inchieste, hanno smesso di pagarci”. Ora questi lavoratori, assistiti dal sindacato, stanno cercando di riavere le loro spettanze trattando con il commissario nominato dal governo per la liquidazione delle cooperative.

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