Firenze accoglie la nipote di Fidel Castro. FdI inchioda la sinistra: "Che lezione può dare?"

La figlia di Raùl Castro ha tenuto a Firenze una serie di comizi per presentare il "Codice delle Famiglie" approvato a Cuba lo scorso anno. E Fratelli d'Italia non ha risparmiato una provocazione sull'ipocrisia della sinistra: "Cuba ha attualmente più di mille prigionieri politici: i diritti sono davvero garantiti?"

Il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente del consiglio comunale Luca Milani con Mariela Castro
Il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente del consiglio comunale Luca Milani con Mariela Castro

A Firenze è arrivata nelle scorse ore la figlia di Raùl Castro. A riceverla c'erano il sindaco PD Dario Nardella, il presidente del consiglio comunale Luca Milani e i consiglieri di Sinistra Progetto Comune. E al termine della cerimonia, la nipote del dittatore Fidèl Castro ha avuto modo di presentare in alcuni circoli locali l'esperienza del "Codice delle Famiglie", che è entrato in vigore a Cuba dopo il referendum dello scorso anno ed include il matrimonio tra persone dello stesso sesso, le adozioni e la maternità surrogata. Ma a Cuba i diritti civili dei cittadini in generale e della comunità omosessuale in particolare sono davvero garantiti, considerando tanto le persecuzioni avvenute sotto il regime comunista di Fidèl quanto gli oltri mille prigionieri politici detenuti attualmente nelle carceri cubani? Questa la provocazione di Fratelli d'Italia, espressa a margine della visita di Mariela Castro nel capoluogo della Toscana.

L'Associazione Nazionale di Amicizia Italia - Cuba e il circolo di Firenze "Riccardo Torregiani" hanno organizzato una serie di iniziative legate dalla presenza della deputata dell'assemblea nazionale del potere popolare di Cuba: dopo aver visitato Palazzo Vecchio, la discendente della famiglia che governò per decenni a L'Avana ha tenuto una serie di comizi nei quali avrebbe presentato il "nuovo volto di Cuba". Raùl Castro non è più presidente da ormai qualche anno: presidente dal 2019 è Miguel Diaz Canel, con Manuel Marrero Cruz come primo ministro. Quella che viene presentata alla stregua di una svolta più progressista non sembra tuttavia prescindere dalla leadership del Partito Comunista, che resta ben saldo. Anche su queste basi Jacopo Cellai ed Alessandro Draghi, consiglieri comunali di Fratelli d'Italia, non hanno risparmiato una "stoccata" a Mariela Castro e all'amministrazione fiorentina di centrosinistra. E in un comunicato, non hanno nascosto una serie di perplessità, ravvisando una vena di incorenza da parte della sinistra (italiana e non).

La provocazione di Fratelli d'Italia

“Restiamo sinceramente stupiti dal ricevimento con tutti gli onori del caso a Palazzo Vecchio per Mariela Castro, la figlia del dittatore Raúl Castro impegnata in un tour che tocca in questi giorni anche l’Italia. E il nostro stupore non deriva tanto dal fatto che sia espressione di uno Stato che ha un sistema politico monopartitico, che persegue la libertà di espressione e attualmente ha 1.157 prigionieri politici ((perché capiamo bene che i Castro rientrino nell’album di famiglia della sinistra italiana) quanto dalle modalità scelte dall’amministrazione comunale – si legge nella nota, non senza un velo di ironia - una figura controversa: paladina dei diritti degli omosessuali perseguitati per decenni a Cuba negli anni di Fidel. Sarebbe stato interessante poterla invitare in consiglio comunale e far nascere un bel dibattito politico, al quale potessero partecipare tutti i gruppi politici. Ci sarebbe piaciuto poterle chiedere se oggi i diritti civili nel suo Paese sono pienamente rispettati, se le persone vivano liberamente e felicemente, e anche cosa pensi delle modalità con cui la famiglia di cui fa parte prese il potere e di come l’abbia esercitato per oltre un cinquantennio.

Invece il sindaco Nardella e il presidente del consiglio comunale Milani hanno preferito farle fare una “passerella” a Palazzo Vecchio. Che però, gli ricordiamo, è la casa politica di tutti i fiorentini e non un circolo Arci”.

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