La lite poi la violenta aggressione: così lo straniero ha sgozzato il compagno di cella

La vittima, aggredita nel carcere di Salerno dal connazionale, ha perso la vita dopo una notte in rianimazione

La lite poi la violenta aggressione: così lo straniero ha sgozzato il compagno di cella
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Terribile omicidio nel carcere di Salerno, dove un detenuto magrebino di 24 anni ha aggredito e ucciso il compagno di cella connazionale al culmine di una lite nata per futili motivi.

Stando a quanto riferito dalle autorità, i fatti si sono verificati nella tarda serata dello scorso giovedì 18 luglio. A scatenare la furia omicida del 24enne sarebbe stato un violento alterco avuto con il 30enne col quale condivideva la cella: dopo aver afferrato una lama appuntita, l’aggressore si è scagliato contro il connazionale, sgozzandolo. Quest'ultimo, affetto da problemi di deambulazione, non ha potuto fare molto per difendersi ed è stato facilmente sopraffatto dal detenuto più giovane, il quale peraltro ha potuto agire indisturbatamente dato che nella cella non c'erano altri detenuti.

Attirati dalle grida, i poliziotti della penitenziaria si sono precipitati per tentare di salvare la vittima, ormai già ferita al collo e priva di sensi: dopo aver bloccato a terra il responsabile, gli agenti hanno contattato il 118 per chiedere un rapido intervento sul posto. Il 30enne magrebino è stato trasportato d'urgenza in ospedale, dove, a causa della gravità delle lesioni riportate, è spirato nella mattinata di venerdì 19 luglio nel reparto di rianimazione. Quest'ultimo, secondo quanto riferito dal sindacato di polizia penitenziaria, avrebbe finito di scontare la propria pena nel 2026, mentre l'omicida era ancora in attesa di giudizio.

"È da tempo che denunciamo lo stato di abbandono delle carceri campane", dichiarano Auricchio e Del Sorbo dell'Unione sindacati di polizia penitenziaria, "questo è un episodio gravissimo, non abbiamo più parole per definire la confusione gestionale da parte di chi governa le carceri in Campania"."In questo marasma generale a farne le spese sono i poliziotti penitenziari, lasciati soli, in un silenzio assordante, senza strumenti idonei", accusa l'Uspp. "Come sindacato abbiamo più volte denunciato il sovraffollamento del carcere di Salerno che ha il tasso più elevato in regione oltre che una carenza di organico che si attesta sulle 70 unità di personale di polizia penitenziaria", prosegue la nota.

"Nonostante le gravi difficoltà il personale di Salerno con enormi sacrifici riesce comunque a garantire l'ordine e la sicurezza interna, tuttavia in queste condizioni estremamente precarie, di degrado, sovraffollamento e complessità dell'utenza, alcune tragedie non sono altro che cronaca di morti e gravi eventi critici più volte annunciati", concludono Auricchio e Del Sorbo.

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