Se l’amministrazione comunale di Napoli non deciderà in fretta c’è il rischio che la statua del calciatore Diego Armando Maradona, realizzata dall’artista Domenico Sepe, possa finire oltreoceano a impreziosire lo stadio della “Bombonera” che ospita la quadra argentina in cui il campione ha militato per anni, il Boca Juniors. Quello di Sepe non è un ricatto, poiché da Buenos Aires fanno pressione da tempo per ottenere la scultura, ma l’obiettivo resta di piazzarla fuori lo stadio di Fuorigrotta a Napoli, intitolato proprio a Maradona. Dopo il pasticcio della restituzione all’artista dell’opera, donata alla città nel 2021 e accettata in un primo momento dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gaetano Manfredi, non mancano le polemiche.
La mancata accettazione della donazione
La statua era stata anche per un breve periodo esposta fuori lo stadio, in occasione dell’anniversario della scomparsa di Maradona, ma poi era ritornata a deposito in attesa dei permessi per la definitiva installazione. Le autorizzazioni sono anche arrivate, a spese di Sepe a detta dei legali, ma la giunta Manfredi ha fatto marcia indietro. Il motivo? Il valore dell’opera superiore ai 30mila euro ha fatto decadere il carattere di modicità della donazione e quindi da Palazzo San Giacomo c’è stato il dietrofront. Sulla vicenda, poi, è stata anche avviata un’indagine dalla procura della Repubblica.
Sepe non si arrende
L’artista, comunque, non demorde. “La mia è una scultura – ha dichiarato al quotidiano la Repubblica – non una semplice statua. Non me l’ha commissionata nessuno, ho deciso di realizzarla dopo la morte di Maradona di cui io e mio padre siamo stati grandi tifosi. Avremmo potuto incontrarci e chiarire la questione sul valore della scultura. Ho fatto solo una stima dei materiali. Il marmo, tra l’altro, mi è stato anche donato. Mi sarebbe piaciuto avere un confronto con il sindaco”.
Dove può finire la statua?
Intanto, si è affacciata l’ipotesi della “Bombonera” (stadio del Boca Juniors a Buenos Aires), ma Sepe confida sempre in un ripensamento da parte del Comune di Napoli. Sarà difficile, in ogni caso, che ciò accada, ameno in tempi brevi. A spiegarlo è stato lo stesso primo cittadino. "Questo è un tema molto delicato.
Oltre alle posizioni dell'artista - ha affermato Manfredi ai giornali locali - che non è al corrente dei retroscena sulla statua, c'è un'inchiesta della magistratura, richieste di rinvio a giudizio su come questa statua sia stata ordinata e chi l'abbia pagata. Il Comune accetterà questa scultura quando tutto sarà chiarito".
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